Depressione: I Pensieri Negativi Da Cui Origina e Di Cui Si Alimenta
Depressione … dove origina?
La depressione è una “coperta scura” che toglie luce alla nostra anima.
Può arrivarci addosso percorrendo varie strade e al di là delle predisposizioni individuali, nessuno può definirsi “immune” da essa.
Le cause sono tante così come sono tante le conseguenze.
Posizionare la lente d’ingrandimento su questa affezione mentale diventa importante al fine di poter riconoscere e identificare le sue possibili manifestazioni.
Come in ogni problema che ci riguarda, circoscriverlo e ammetterne la presenza è il primo passo, imprescindibile, verso la soluzione.
La consapevolezza della presenza di un disturbo mentale resta il “campo base” da dove poter ripartire verso le proprie vette espressive.
In questo articolo apprenderai come la depressione si manifesti attraverso un progressivo distacco dalla realtà, innescato da una serie di “distorsioni cognitive” che cercheremo di analizzare anche se, in modo non esaustivo.
Ma prima di inoltrarti nella lettura ti invito a scaricare l’ebook gratuito che trovi qui sotto.
Avrai l’opportunità di capire come essere tempestivi nel curare la nostra mente non è meno importante dell’essere attenti e pronti a gestire le nostre problematiche fisiche.
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Depressione: Va de retro …. Realtà
Nella depressione avviene un progressivo distacco, da parte di chi ne soffre, dalla realtà.
Un depresso diventa spesso una “barca” senza timone che non sa più orientarsi nel mare della vita.
Non sa più collocarsi nel tempo, nello spazio e nella percezione di se stesso.
E’ la situazione di una depressione che deborda nei confini della psicosi.
Quando la situazione è meno grave e resta nei confini della nevrosi, la realtà non viene alterata ma viene percepita sempre in modo ingannevole.
E’ così che la depressione diventa il risultato di continui pensieri negativi che diventano abituali e che spesso vengono chiamati con il termine di “distorsioni cognitive” come …
“Sono un fallimento”
“Non merito nulla …”
“Non c’è nulla per cui valga la pena lottare ed impegnarsi …”
… i vortici mentali che ci possono tirarci giù nelle profondità della depressione possono essere tanti.
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Le Principali Distorsioni Cognitive
Ci sono alcune tipologie di pensiero distorto che possono aprire la porta alla depressione, te ne elenco alcune:
- Tutto o Niente
Giovanni ha appena fatto una richiesta di promozione alla sua azienda.
Sente di meritarsela per tutto l’impegno che ha profuso in questi anni. Il posto alla fine va ad un suo collega.
La delusione è infinita così come la sensazione di non poter avere più un’altra possibilità.
In qualche modo s’infila in lui la convinzione di essere un fallimento
- Generalizzazioni
Marta vive da sola, e nella sua casa passa la maggior parte del tempo libero.
Le sue amiche le chiedono spesso di uscire per incontrare nuove persone.
Lei è convinta che sia tempo perso tanto non può piacere a nessuno e le persone, in generale, sono fondamentalmente cattive e superficiali.
- Filtri Mentali
Giulia sta passando una brutta giornata.
Mentre è immersa nel traffico, un uomo gentile si ferma per farla passare. Poco tempo dopo un altro le taglia bruscamente la strada.
Nella sua testa si “imprime” il secondo e conclude che non ci sono altro che persone maleducate e insensibili in giro.
- Paura del Positivo
Giorgia si è appena fatta fare una foto professionale.
La sua amica ne è entusiasta. La vede bellissima.
Lei non si lascia trasportare ed è convinta che il fotografo abbia ritoccato la foto perché lei non è mai stata bella.
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- Conclusioni Affrettate
Mario è seduto ad un tavolo di un ristorante è sta aspettando una donna che gli paice per il primo appuntamento.
Sono passati 15 minuti e comincia subito a pensare che probabilmente ha fatto qualche passo falso e lei non verrà.
Ma la donna è bloccata nel traffico dall’altra parte della città e ha dimenticato il cellulare a casa …
- Minimizzazione
Paolo sta giocando a calcio. Segna il goal della vittoria.
Tutti i suoi compagni si complimentano con lui.
Ma lui è convinto che avrebbe dovuto giocare meglio e che il goal non si poteva sbagliare da tanto era facile.
- Soppraffazione Emotiva
Lorena è a casa e si guarda attorno.
E’ tutto sottosopra e il solo pensiero delle pulizie la esaurisce senza forze sul divano.
Si sente disperata e senza possibilità di reagire.
- Aspettative
Daniele è seduto nella sala di attesa di uno specilista medico. Il professionista è in ritardo.
Lui cominicia ad innervosirsi e via via ad infuriarsi “Ho preso un appuntamento, ho pagato e mi trattano così?”.
Si sente amareggiato e pieno di risentimento
- Etichettatura
Una donna ha appena tradito i suoi propositi dietetici e conclude “Sono un grasso maiale senza speranza di essere altro …”
- Personalizzazione
Il figlio di Alessandra va male a scuola.
Lei si convince di essere una cattiva madre e che la colpa è tutta sua.
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Come Reagire
Se ti riconosci in alcuni di questi comportamenti, la cattiva notizia è che sei nel guado, la buona e che sei a metà del guado e puoi intravedere l’altra sponda.
Ecco allora un compito a casa da mettere in pratica: nelle prossime settimane, monitora le modalità “autolesionistiche” con cui reagisci alle varie situazioni spiacevoli.
Passerò in rassegna ognuna delle distorsioni cognitive elencate sopra e ti metterò a disposizione delle potenti strategie che ti aiuteranno a dissipare le tue “ombre” prima che tu possa entrare nell’ “oscurità” più completa.
1- Il Mondo In Bianco E Nero Del Tutto o Niente
Questo tipo di pensiero distorto è caratterizzato dai classici termini assoluti come "sempre" e "mai".
Eppure sono davvero poche le situazioni in cui questi concetti assoluti cadono a pennello.
La realtà, di solito, è sempre un misto di arie più scure e aree più chiare.
La tecnica che dovresti applicare consiste nell’eliminare questi termini assoluti dall’insieme di parole con cui ti racconti la tua storia, ad eccezione delle poche situazioni in cui si possono applicare con raziocinio.
Ecco quello che Giovanni poteva dire a se stesso:
“Volevo con tutto me stesso quel posto, ma probabilmente è andato ad una persona che ha anche più esperienza di me.
E’ stata una delusione ma questo non significa che io sia un fallimento e che non sappia fare bene il mio lavoro.
Continuerò a lavorare sulle mie capacità in modo da farmi trovare pronto quando si presenterà un’altra occasione.
La mia carriera non è finità e io eccellerò nel mio lavoro”
2- Nella Generalizzazione Perdi La Tua Preziosa Identità
Quando si ipergeneralizza si prende un caso singolo per farne l’immagine di tutto il mondo.
Davvero nessuno potrebbe amare Marta?
Davvero tutte le persone sono cattive e superficiali?
E’ decisamente poco credibile se ci pensi.
La prossima volta che ti sorprendi a essere troppo generico nelle tue conclusioni ricordati che tutti possiamo avere dei punti in comune, ma rimaniamo individui unici e separati.
Non esistono due persone esattamente uguali.
E’ vero, non si può negare, le persone meschine esistono.
Ci saranno anche tante persone a cui non piacerai.
Ma commetti uno sbaglio se inserisci tutti in questo “calderone” mentale.
Se parti con la convinzione di non poter piacere a nessuno, la vita ti restituirà quello che pensi: l’impossibilità di entrare in connessione con qualcuno.
3- Occhio Ai Filtri Con Cui Guardi Il Mondo
Quando una persona non è cosciente di come la sua mente filtra le informazioni che provengono dall’esterno, andra' incontro a problemi.
Molte volte siamo impostati sul vedere sempre il peggio di una situazione e mai i lati positivi.
Eppure se guardi bene, dietro ad ogni nuvola c’è un raggio di sole.
Tutto dipende da cosa ti lasci influenzare.
E se Giulia avesse lasciato più spazio nella sua mente a quella persona gentile che le ha permesso di passare invece che spalancare la porta d’accesso della sua mente a quella che le ha tagliato la strada?
Il suo umore per il resto della giornata sarebbe stato lo stesso?
Credo di no …
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4- Quando Il “Positivo” Fa Più Paura Del “Negativo”
Chi tende alla depressione è un campione nell’estrapolare il negativo da tutto.
Sembra quasi ci sia una colpa da espiare dietro ad una situazione che gira per il verso giusto.
E’ un atteggiamento che, di solito, nasconde un livello di autostima al minimo.
Sentiamo e percepiamo di non meritare nulla di buono.
E’ necessario invertire la rotta.
La prossima volta che qualcuno ti fa un complimento resisti a quella vocina interiore che ti suggerisce di sbattergli la porta in faccia.
Basta un “grazie” e un sorriso per affacciarsi ad un mondo dove ci può sentire meglio con se stessi.
5- Utilizza Il Beneficio Del Dubbio E Non Affidarti A Giudizi Affrettati
Si cade spesso nelle botole mentali disseminate dalle proprie insicurezze.
Abbiamo la tendenza a prepararci alla delusione come fosse la nostra modalità di fondo.
Ci concentriamo sul negativo come fosse l’unico metodo che abbiamo per “attendere” l’onda devastante che ci aspetta da una situazione.
Un’onda che percepiamo come fatale e ineluttabile.
Ma hai mai dubitato della fondatezza delle tue paure?
Hai mai verificato che quelle catastrofi previste sono spesso rimaste nel mondo dell’immaginario senza mai lambire quello della realtà?
Ecco quello che devi fare: affidarti al beneficio del dubbio.
Ti risparmierà tante preoccupazioni inutili.
Ovvio poi che se quello che temi dimostra basi reali, giusto prendere delle decisioni per allontanarsi da quella persona o da quella situazione che non ci permette di stare bene.
6- Tu Vali … Non Minimizzare Le Tue Qualità
E’ come quando guardi, al contrario, attraverso un telescopio … il mondo ti sembra tutto più piccolo di quello che è in realtà.
Quando guardi dal verso giusto tutto appare più grande e più chiaro.
Chi tende alla depressione guarda i propri successi dall’estremità sbagliata del "telescopio" e i propri insuccessi da quella corretta.
Minimizzare le proprie vittorie e ingrandire le proprie sconfitte da sempre un’immagine distorta della nostra esistenza.
Cosa puoi fare in tal senso?
Devi smettere di “guardare l’albero e ignorare la foresta”.
Quando commetti un errore, amplifica lo sguardo e inseriscilo in un quadro più generale.
Tante volte commettiamo degli sbagli ma all’interno di un percorso corretto e finiamo per fossilizzarci sui primi e compromettere il secondo.
7- Non Farti Sopraffare Dall’Emotività
Laura ha valutato la situazione in base a come la faceva sentire e non come era in realtà.
Si può percepire la pesantezza di un compito che ci spetta, ma è giusto lasciare troppo spazio alla disperazione?
La realtà, nel suo caso, è che pulire casa è sempre un compito fattibile.
Non si è sentita all’altezza di farlo solo per una sua percezione e non per dei fatti incontrovertibili.
Quando ti trovi in una situazione che sembra sopraffarti, stoppa per un secondo i tuoi pensieri negativi e trova la concentrazione per suddividere il “grande” compito in piccole tappe da raggiungere.
Che tu ci creda o no comincerai a sentirti meglio e ad intravedere quel seme di speranza che ti porterà lontano.
Non importa quanto piccolo sia, ma è sempre con quel primo passo che si vincono le maratone.
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8- Aspettati Qualcosa Da Te … Non Dagli Altri
Pensiamo che tutti dovrebbero vedere la vita dal nostro oblò. Tutti dovrebbero avere la nostra stessa visione delle cose.
Ma nella realtà non è così.
Focalizzati su cosa puoi cambiare su te stesso e non ossessionarti su ciò che non puoi cambiare negli altri.
La vita ci impone dei confini esterni per farci accorgere dell’immensità della nostra interiorità.
La tua salute mentale interna è estremamente più importante di un modo esterno fatto a tua misura.
9- Sei Un Mondo In Continuo Cambiamento … Non Un Insieme Di Etichette Definitive
Ciò che la donna ha fatto nell’esempio di prima è marchiarsi addosso una definizione senza possibilità di appello.
La conclusione a cui arriverà è che se non gli è possibile dimagrire, a quel punto meglio godersi le gioie del cibo senza troppi tarli mentali su linea e salute.
Se deve essere un maiale, si comporterà come tale.
Un circolo vizioso chiuso da un’etichetta che si è messa addosso.
Tendiamo ad identificarci quasi sempre con le nostre etichette.
Un atteggiamento che funziona sia in negativo e sia in positivo. Quindi dovremo sfruttarlo a nostro vantaggio e non per demolirci.
Quella donna, quindi, avrebbe dovuto focalizzarsi sul fatto che fino a quel piccolo cedimento era stata molto forte.
Poteva perdonarsi quell’incidente di percorso derubricandolo alla fragilità insita nell’essere umano.
Prenderlo quindi come una battuta d’arresto temporanea che ci può stare nel lungo percorso da coprire.
Con questo tipo di pensiero avrebbe potuto riprendere la strada verso il suo peso ideale, più forte di prima.
10- Evita Di Personalizzare Tutto …. Il Mondo Non Gira Solo Attorno A Te!
Alessandra si è caricata sulle spalle tutta la responsabilità della situazione che la assillava.
Non è riuscita a considerare che anche suo figlio è un individuo separato a cui va data la responsabilità dei suoi comportamenti.
Può sedersi accanto e indicargli la via ma non può guidare al posto suo.
Pensaci … e se il figlio fosse un genio a scuola, si sarebbe presa tutti i meriti?
Probabilmente, in quel caso direbbe “E’ un fenomeno e ce l’ha fatta da solo”
Allora perché usare due misure per pesare la stessa situazione?
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Conclusioni
La depressione inizia a bussarci alla porta quando iniziamo a perdere il contatto con la realtà.
Si intrufola nella nostra mente quando non siamo più saldi nelle nostre convinzioni positive e lasciamo troppo spazio a quei pensieri negativi che non riusciamo a gestire.
Sono autentici tarli mentali che demoliscono pian piano le nostre sicurezze e ci consegnano, inermi, alla negatività.
Si entra in un tunnel di cui non vediamo la luce della fine.
Quella luce è possibile tornare a vederla ad una sola condizione: riuscire a pesare quelle distorsioni cognitive sulla bilancia della realtà.
Lì, nella nostra mente coesistono sia il nostro paradiso, sia il nostro inferno. E’ il nostro punto di osservazione la discriminante che ci porta a vedere il primo o il secondo.
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