L’Ansia E Il Tentativo Di Rendere Certo l’Incerto
La preoccupazione, che è la benzina necessaria per mantenere in vita il fuoco dell’ansia, rilascia dopamina, un neurotrasmettitore che fa parte del sistema di ricompensa del nostro cervello ed è la sostanza che rende piacevoli droghe come la cocaina e crea dipendenza.
La preoccupazione stessa diventa una dipendenza. Quando ti preoccupi e poi il motivo della tua preoccupazione non si avvera, il tuo corpo viene inondato da sostanze che inducono piacere.
Preoccuparsi può diventare così un’abitudine da cui non ci si sa più staccare.
Soprattutto se la tua giovinezza ha avuto la sua parte di dolore, potresti diventare consapevole di come hai adottato la preoccupazione cronica come una fonte di conforto tutte le volte che ti sei circondato da un mare di incertezza e sofferenza.
Quando la cosa di cui ti preoccupi non si realizza (come di solito accade), si verifica un'afflusso di sostanze chimiche che ti portano da un stato teso e ipervigile ad uno stato di piacere.
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E se, a livello inconscio, credessi che la cosa che ti provocava ansia non sia accaduta proprio perché ti sei preoccupato?
Consapevolmente, sappiamo che la preoccupazione non ha alcun effetto positivo sulla situazione, ma inconsciamente può radicarsi la convinzione che preoccuparsi non solo possa farti sentire bene, ma che abbia il potere di cambiare magicamente gli eventi a tuo favore!
Riesci a vedere come i pensieri e le preoccupazioni ansiosi diventano parte del tuo kit di strumenti di difesa?
Sappiamo bene che preoccuparsi dei risultati di una biopsia non fa differenza sul referto del patologo.
Ma se la biopsia risulta benigna, finiamo spesso per usare quel risultato positivo e la conseguente gioia procurata dal sollievo percepito, come "prova" che si introfula nel nostro inconscio.
La prova tangibile che la preoccupazione che ci ha coinvolto ha:
1- fatto qualcosa
2- è intevenuta, magicamente, sui risultati finali volgendoli a nostro favore
Questo non succede a livello razionale, ma la tua mente inconscia non è razionale.
Per molti di noi, la preoccupazione è stata vista come un'amica d'infanzia e che poi incontriamo difficoltà a lasciar andare anche da adulti.
Oltre ad essere un amico di famiglia, la preoccupazione è un tentativo infantile di controllare l'incontrollabile.
Anche se non ne siamo consapevoli, chi si preoccupa in continuazione crede alle storie che si racconta perché questo gli fornisce un senso di controllo e certezza,
Come fosse una modalità magica di predire il futuro.
False Credenze Portano A False Certezze
Quando accettiamo le nostre credenze illusorie sul futuro, è come ci sentissimo più preparati a affrontare quello che accadrà.
Tutti gli esseri umani sono spinti a cercare certezze, ma per i preoccupati cronici quella spinta diventa un'ossessione.
Se hai avuto un trauma durante la tua infanzia, la tua spinta alla certezza diventa esagerata e creare una storia preoccupante è un modo per creare una parvenza di ordine dove non ce n'è.
Il disturbo ossessivo compulsivo è, alla sua radice, una spinta a rendere le cose certe.
In genere, le ossessioni diventano sempre più elaborate nel tempo in un tentativo infruttuoso di creare certezza dove non esiste.
Per chi soffre di disturbo ossessivo compulsivo, le ossessioni forniscono un piccolo angolo di certezza in un mondo spaventosamente incerto.
Ma le ossessioni diventano il problema quando la persona ne viene sopraffatta, proprio come noi che ci preoccupiamo siamo sopraffatti dalle nostre preoccupazioni.
Proprio come il malato di disturbo ossessivo compulsivo ha paura nel non contare le scale prima di salirvi o di non toccare la maniglia della porta sei volte prima di aprire, noi preoccupati abbiamo paura di non preoccuparci prima di affrontare la giornata.
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Il Paradosso Dell’Ansia
Che la preoccupazione sia fonte sia di piacere che di dolore è uno dei paradossi dell'ansia.
Data l'enorme quantità di dolore che l'incertezza può causare, si può comprendere perché spesso ci si crea una storia preoccupante per far apparire ai nostri occhi uno scenario meno vago e incerto.
Ma la preoccupazione cronica va a radicare l’idea inconscia che preoccupandosi si andrà a risolvere il problema che ci attanaglia.
In altre parole, per il nostro bambino interiore, l'incertezza deve essere evitata a tutti i costi, quindi vale la pena sostenere anche il costo di accettare per vera anche una preoccupazione dolorosa.
Immaginare Il Peggio E’ Meglio Di Rimanere Nell’Incertezza
Nel tentativo di evitare l’allarme suonato dall'incertezza e dal non sapere cosa potrebbe accadere, spesso ci si crea una storia di preoccupazione che ci dà l'illusione di sapere cosa in realtà accadrà.
Immaginare il peggio è preferibile del non sapere, e questo è uno degli aspetti più devastanti della mente ansiosa.
Quando sperimenti un trauma nell'infanzia che poi non elabori e risolvi, perdi la fiducia nel mondo, eppure la fiducia è esattamente ciò di cui hai bisogno per sopportare e persino abbracciare l'incertezza.
Avere fiducia in mezzo all'incertezza e persino abbracciare l'incertezza come il sale della vita, è la fine della preoccupazione.
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La Consapevolezza Come Antidoto
La consapevolezza è l'antidoto sia all'incertezza che alla preoccupazione.
Essere consapevoli del tuo potere e delle tue possibilità di scelta, non solo andrà a calmare l'allarme ansioso che si deposita nel tuo corpo, ma ti aiuterà ad assaporare e ad abbracciare l'incertezza.
Sviluppare un senso di consapevolezza è un passaggio fondamentale da imparare e, alla fine, lo spazio occupato dall'abitudine negativa della preoccupazione sarà riempito da questa nuova abilità positiva di essere presenti nel qui e ora, non importa quanto incerto sia il futuro.
Ovvio che le vecchie abitudini sono dure a morire.
Ma armato di un acuto senso di consapevolezza, sappi che puoi scegliere se preoccuparti o meno, ed è così che l'ansia diventerà un problema più facile da affrontare.
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