Essere Se Stessi: Fai Germogliare La Tua Essenza
Essere se stessi … un’espressione talmente abusata da farci perdere la possibilità di comprenderne la reale complessità di significato.
“Per incontrare la felicità basta essere sé stessi”
Una frase che ci rincorre fin da quando siamo bambini con la perentorietà di una formula che ha l’arroganza di spingerci verso la massima espressione di noi stessi senza però risolvere un quesito: ma come facciamo ad essere se stessi se non sappiamo chi siamo?
Quello che succede spesso è che si arriva a quell’essenza che ci rappresenta soltanto attraverso una serie di sperimentazioni di “chi non siamo”. Esperienze che non possono che essere dolorose.
E’ il “codesto solo oggi possiamo dirti, ciò che non siamo, ciò che non vogliamo” di montaliana memoria.
Saranno quei vuoti, quelle sensazioni di non-appartenenza alla nostra stessa vita a spingerci sempre più vicino a quell’essenza profonda che ci contraddistingue.
A patto di saper assecondare quelle spinte …
Non sarai te stesso dall’oggi al domani. Ti servirà pazienza e coraggio.
La pazienza di chi si impegna a conoscersi ogni giorno di più.
Il coraggio di chi sa cogliere il momento di cambiare direzione quando serve.
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Essere Se Stessi: Cosa Significa
La comprensione della locuzione “essere se stessi” passa per forza attraverso un’operazione di denudamento.
Si tratta di chiedersi: cosa resta da vedere di noi, quando ci togliamo tutti i "vestiti" che abbiamo imparato, con il tempo, ad indossare?
“Conosci te stesso” era l’imperativo scolpito sul tempio dedicato ad Apollo a Delfi. Un perentorio invito ad indagare e cercare il senso della nostra vita attraverso uno sguardo interno e non rivolto verso le attrattive del mondo esterno.
Una frase che ha un’apparente semplicità di comprensione ma che invece nasconde la complessità dell’avventura umana: conoscere se stessi per conoscere la natura dell’universo.
Il viaggio verso la tua essenza è un tragitto interiore. Non coglierai nessuna meraviglia là fuori, se prima non trovi quelle che custodisci nella tua anima.
Essere Se Stesso: Guardarti Dentro … Senza Paura
Tutti abbiamo un compito: stabilire un contatto duraturo con la nostra interiorità.
L’unica vera relazione che non possiamo permetterci di far terminare è quella che stabiliamo con noi stessi. E’ in quel contatto, talvolta gioioso e talaltra doloroso che troveremo la via che ci porterà all’essenza.
Ci ostiniamo a stabilire la nostra immagine attraverso il riflesso che ci perviene dall’esterno. Ne otteniamo quasi sempre una “brutta copia” di ciò che è altro da noi: il modello sociale accettato del momento.
Ma cosa ci definisce?
Quali situazioni sanno accenderci?
Quali esperienze e sensazioni ci fanno stare bene?
Commettiamo troppo spesso l’errore di sottostare senza esitazioni alle aspettative degli altri senza ascoltare quella voce interiore che ci vuole portare verso la “versione naturale e autentica” di noi stessi.
Se non arrivi ad esprimere la tua autenticità interiore rischi di non assolvere quella che è la tua missione esistenziale: far germogliare il “seme” impiantato nella nostra anima
Se ti adegui al “non essere te stesso” vivrai sempre in compagnia di un tarlo indefinito e doloroso che ti impedirà, di risplendere di una luce che è solo tua.
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Essere Se Stessi In Psicologia
Ogni percorso psicoterapeutico punta sempre ad un obiettivo: permettere ad una persona di poter esprimere la propria autenticità in armonia con chi ci sta intorno.
Le difficoltà di questo tipo di tragitto emergono subito:
- come si identifica la nostra autenticità?
- cosa desideriamo veramente?
Tutto dipende da come ci siamo “attaccati” alla vita.
La maggior parte degli ostacoli che ci impediscono di essere noi stessi originano dalla tipologia di relazione che abbiamo intessuto con le nostre figure di riferimento durante l’infanzia.
Un bambino non “visto” è un bambino che non sa chi è e riempirà questo vuoto identitario interpretando il modello che ritiene possa piacere a chi lo deve accudire.
Un bambino non accettato per quello che è, si inventerà altri modi di essere “fasulli” per ricevere le conferme di cui ha bisogno. Per sopravvivere sentirà il bisogno di nascondere quelle parti di sé che pensa non possano piacere.
Il modello di questa prima esperienza relazionale lo perseguiterà anche negli anni futuri e gli renderà gibbosa la strada verso la piena espressione di se stesso.
I Due Grandi Ostacoli Che Ci Impediscono Di Essere Quello Che Dobbiamo Essere
L’unica tua “corazza” con cui difenderti dai pericoli del mondo ha un solo nome: consapevolezza.
Se la curi, la lustri e la fai luccicare potrai affrontare i due scogli su cui spesso si infrangono molte esistenze:
- La paura
- La sofferenza
Fallimenti, senso di inadeguatezza, l’impressione di essere sempre in errore … la paura ha mille abiti attraverso i quali “mimetizzarsi” ai nostri occhi.
Mentre il tempo passa, inesorabile, la paura ci tiene lì, incatenato in prigioni che noi stessi abbiamo costruito.
Quando vivi nella paura ti condanni alla sofferenza perenne. Il dolore non diventa più uno strumento evolutivo, ma una zavorra che ti inchioda a terra. Finisci per piacere a tante persone ma non a l’unica a cui dovresti risultare bellissimo: te stesso!
Allora … vuoi smettere di soffrire?
Non devi fare chissà cosa, ma solo armarti della pazienza per imparare ad ascoltare ciò che ti dice quel “seme” interiore che è sempre disposto a germogliare a patto che tu, non lo voglia far crescere secondo le idee che ti sei fatto e le convizioni che ti sei costruito.
“Fin che la barca va, lasciala andare …” è il refrain di una canzone “storica”, apparentemente banale, ma che dice tutto: in mezzo al mare della vita, non possiamo fare altro che affidarci ai nostri venti interiori …
Loro sanno quello che noi non sappiamo ancora: quello che deve essere la nostra direzione.
Se la paura di soffrire non ti fa mai agire, rischi davvero di sprecare la tua vita.
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Il Segnale Che Ti Stai Avvicinando Alla Tua Essenza
Il sintomo principale che osservo spesso in chi si “sente a casa” qualsiasi cosa stia facendo è preciso: l’assenza di fatica e sforzo!
Non c’è resistenza in chi ha trovato la coerenza tra pensieri, parole e azioni.
Quando inizi a esprimere ciò che sei nel profondo, il dolore verrà ancora a trovarti ma solo per accompagnarti verso gioie più profonde.
Quando impari a lasciar andare, la tua vita si riempie. Non trattengo e ricevo tutto.
Nell’amore incondizionato verso la vita troviamo la più grande forma di libertà. Perché libertà e amore sono legati indissolubilmente, non può esistere l’uno senza l’altro.
Lasciar andare la paura di perdere, come per magia, ti permetterà di raccogliere tutto quello che veramente ti serve!
La Sola Partita Che Devi Giocare E’ Quella Con Te Stesso
Devi essere disposto a perdere tutto per arrivare alla tua essenza.
Puoi fare mille programmi ma poi devi essere sempre consapevole che può arrivare un’ondata e spazzare via, in un momento, tutte le tue convizioni, tutte le tue “incrostazioni” mentali.
E decidere di non assecondarne la grande forza trasformativa è il vero peccato di cui dovremo rispondere!
Cercare e coltivare il contatto con te stesso ogni giorno è l’unico modo per rimanere sulla strada giusta. Una strada che può essere gibbosa o confortevole ma che ha un caratteristica principale: non può mai dirti dove ti sta portando!
Essere se stessi significa, a livello profondo, non avere mai la certezza assoluta che quello che senti di essere sia una conquista definitiva!
Puoi essere te stesso solo accettando di essere figlio di qualcosa di divino e accettarne la responsabilità!
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Non Puoi Essere Te Stesso Senza Correre Dei Rischi
Iniziare a mettere da parte paure, vergogne e insicurezze?
Ti assicuro che lo vivrai come una cosa rischiosa. La paura si fa sentire.
Chi, in fondo, può trovarsi a suo agio nell’affrontare l’ignoto, il mistero che ci abita?
Abbiamo meno timore nel soffocare ciò che proviamo e ciò di cui sentiamo di aver bisogno. Il conosciuto ci spegne ma non ci fa paura.
Ma non esiste altra via: solo chi osa può volare e osservare il mondo da altri punti di vista!
Essere Se Stessi: Insegui L’Autenticità
Questa è la difficoltà: cercare la nostra essenza sotto una caterva di “scartoffie” mentali che ci hanno inculcato. Spesso passiamo la vita in uno sgabuzzino credendo che la porta sia chiusa a chiave, quando bastava abbassare la maniglia e uscire.
Ecco perché dovremmo fare chiarezza tra tutte quelle vocine interiori che ci spingono in tante direzioni diverse.
Qual è quella che ci parla della nostra autenticità?
E’ quella che ci sussurra i nostri punti di forza, le nostre potenzialità inespresse, le nostre virtù. E’ quella che sa rapire in modo appassionato la nostra attenzione.
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Cerca Sempre La Versione Migliore Di Te Stesso
Se inizi a guardarti dentro non hai scampo: vedrai delle luci, ma anche delle zone buie!
Inseguire la perfezione assoluta sarebbe un suicidio psicologico. Integrare quelle che sono le nostre imperfezioni è il nostro compito esistenziale.
Essere sempre se stessi significa essere presenti alla propria coscienza. Una presenza consapevole che non ha bisogno di imporsi, non ha necessità dell’attenzione altrui.
Quando sperimenti l’armonia tra ciò che sei dentro e come ti comporti fuori, il mondo esterno non potrà che riconoscerti e rispettarti.
Celebra La Tua Vulnerabilità
Accettare la possibilità di essere feriti e delusi … un traguardo complicato. Talvolta pensiamo di averlo raggiunto per poi accorgerci che sta ancora qualche metro più in là.
Chi non deve fare i conti con aspetti di sé che ha sempre cercato di nascondere?
Chi non teme il rifiuto e l’incomprensione da parte degli altri?
Eppure non c’è autenticità senza la consapevolezza della propria vulnerabilità.
Sapere di poter essere ferito … una grande forma di libertà!
In fondo, chi ti può far male veramente quando non hai paura che qualcuno ti possa ferire?
Se impari ad amare la vita, sempre e comunque, la paura se ne andrà … perché avrà esaurito la sua funzione
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L’Essere Se Stessi Ha A Che Fare Con L’AutoRealizzazione
Il percorso dell’autorealizzazione non è non potrà mai essere un processo lineare.
Nel momento che ci concentriamo su quelli che sono i nostri valori e sulla forza che sprigionano, non importa se siamo soli, se non abbiamo ancora una direzione precisa e se ci sentiamo persi.
So che qualcuno potrebbe storcere il naso ma il potenziale insito nel nostro cervello può permetterci di pensare sempre in grande.
Esistono personaggi, nella storia, che si sono concentrati sulla propria autorealizzazione senza cedere un passo davanti alle “intemperie” della vita.
Ci hanno dimostrato che esiste una una forza intrinseca, dentro di noi, che può guidarci verso ciò che sentiamo di dover essere.
Come ci fosse una spinta, sorprendente quanto sconosciuta, che ci porta ad assolvere la nostra missione personale.
Ogni maratona inizia con il primo passo, ci racconta la sapienza popolare, e il nostro compito è semplice: chiedersi ogni giorno se quello che stiamo facendo ci fa rimanere in contatto con la vita che abbiamo scelto di fare.
E se ci sbagliassimo?
Non ci dobbiamo preoccupare … il germoglio che ci abita ci porterà dove dobbiamo andare, anche se sceglierà via via, le strade più disparate.
Essere Se Stessi: Un Viaggio Senza Fine
Spesso ci limitiamo a interpretare solo la parte di un copione che ci è stato assegnato e che tentiamo in ogni modo di “sentire” nostro.
Ma soffocare le parti di noi che non ci piacciono è il vero “peccato mortale” che possiamo commettere. E’ il buio che ci abita a renderci unici.
Sai qual è un segnale da cogliere: se a livello psicologico ti senti sempre pesante e affaticato, con tutta probabilità, non stai facendo “germogliare” la tua essenza e stai solo interpretando una parte non tua.
Ecco allora che il tuo corpo non potrà mentire. Se trascuri delle parti che ti appartengono, anche se non ti piacciono, a livello fisico ed emotivo riceveremo dei segnali che ci invitano a raggiungere un nuovo tipo di equilibrio.
Se deve amarti per stare bene, devi farlo in modo totale. Se devi amare gli altri per stare bene, devi farlo in modo completo.
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Conclusioni
Il “nosce te ipsum” (“conosci te stesso”) della tradizione greca ci ricorda un fatto che eccheggia dalla notte dei tempi: lì immerso nel buio della tua anima, è stato piantato un seme.
Se lo calpesti con tutta la serie di “dovrei essere” inculcati dalla società conoscerai il dolore fine a se stesso.
Se lo accudisci e lo abbeveri affinchè possa germogliare, conoscerai il dolore trasformativo, quello che ti porterà alla luce della piena espressione di te.
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