Emozioni: Un Mezzo Per Stare Bene O Farci Del Male
Emozioni ...
Quando si tratta del tema “emozioni” si sa dove si inizia ma non non si sa dove si andrà a finire. L’argomento è talmente esteso che è facile perdersi.
Quello che è sicuro e che possiamo notare ogni giorno, se ci poniamo attenzione, è che le emozioni “dipingono” il “quadro” della nostra giornata.
Ne possono scaturire i “colori” solari di emozioni positive, o le “tonalità” più cupe delle emozioni negative. E dato il loro collegamento diretto con il nostro modo di agire, diventa importante stabilire con loro un buon rapporto.
Non si tratta di negarne alcune ed esaltarne altre. Tutte le emozioni hanno una loro funzione: è quella di saperci indirizzare verso le cose che ci fanno stare bene.
Conoscersi attraverso l’osservazione delle proprie emozioni diventa la via maestra per costruirsi un solido assetto mentale: è quello che non chiuderà la porta a ciò che si sente, ma non se ne lascerà travolgere.
Ecco che leggendo questo articolo potrai scoprire:
- Cosa sono le emozioni
- Come si forma un’emozione
- A cosa servono le emozioni
- I diversi tipi di emozioni
- Le varie teorie sulle emozioni
- Le emozioni nei bambini
- Le emozioni in psicoterapia
Sarà un modo per iniziare a “sensibilizzare” la propria attenzione su ciò che sentiamo e proviamo. E ti assicuro che quando iniziamo a “metterci” in ascolto di noi stessi, iniziamo a “comprendere” e quindi a stare meglio.
Come in ogni articolo poi, prima di inziare a leggere, ti invito a scaricare l’ebook gratuito che trovi qui sotto e iscriverti così alla mia newsletter. Potrebbe rivelarsi per te, il primo passo verso un percorso di conoscenza personale importante.
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Emozioni: Cosa Sono
Che cosa sono le emozioni?
Le emozioni sono un “fenomeno psichico” complesso che ci coinvolge a 360 gradi:
- Fisicamente
- Mentalmente
- Psichicamente
Secondo una delle definizioni più diffuse in psicologia, le emozioni sono:
“dei modelli fenomenici complessi, di natura reattiva, che coinvolgono varie esperienze soggettive, sia di natura fisica, che psicologica, anche a livello inconsapevole”
Le emozioni ci abitano da sempre, ma abbiamo iniziato ad analizzarle e studiarle solo un paio di secoli fa. Furono le ricerche di Darwin ad avvicinarsi, per la prima volta, con uno sguardo scientifico, al mondo delle emozioni umane.
Le considerò degli strumenti importanti per favorire il nostro processo di adattamento nell’ambiente in cui viviamo. Le vedeva come dei “flussi informativi” fondamentali per assolvere a quella che considerava la grande missione dell’essere umano: sopravvivere il più possibile.
Se guardiamo all’origine etimologica del termine “emozione”, ci ritorna un significato: quello di “trasportare fuori, smuovere”.
Possiamo quindi, intendere l’emozione come un processo di “cambiamento” che si compone di alcuni elementi:
- Un’esperienza soggettiva
- Una risposta fisiologica (battito cardiaco, sudorazione, respirazione ecc.)
- Una risposta comportamentale
Le Emozioni: Un “Processo” E Non Uno “Stato”
All’inizio di questo articoli, ho ripreso una definizione molto “tecnica” delle emozioni usata in psicologia.
Quello che però va sottolineato, anche in termini più compensibili, è che le emozioni non sono uno “stato” che fotografa la nostra situazione di un momento, ma un “processo fisico e psichico” in divenire.
La loro evoluzione ed espressione può essere chiara e fluida o più difficile da delineare e circoscrivere.
Per la maggior parte delle persone, i termini “emozioni” e “sentimenti” vanno considerati dei sinonimi, perché, si pensa, circoscrivano lo stesso concetto di fondo.
In realtà, gli studiosi della materia, ci colgono delle differenze sostanziali anche se, i due termini, rimangono in un rapporto di dipendenza reciproca.
Possiamo dire che con il termine “emozione” si va a individuare quel processo fisico-psichico che si sviluppa a livello inconscio.
Con il termine “sentimento”, si va invece a circoscrivere, l’esperienza soggettiva che si origina da un’emozione, e che viene connotato da tutta una serie di pensieri e riflessioni a livello cosciente.
In parole povere, potrei sperimentare un’emozione senza provare un vero e proprio sentimento, ma non posso “vivere” un sentimento senza la presenza di un’emozione.
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Gli Elementi Chiave Di Un’Emozione
Ne ho accenato sopra … Possiamo individuare tre elementi chiave che vanno a comporre un emozione.
Ora cercherò di approfondirli uno a uno.
1- L’Esperienza Soggettiva
Se da una parte è vero che esistono delle emozioni base che vengono sperimentate dagli abitanti di qualsiasi zona del pianeta, al di là, delle tradizioni e delle culture del posto, è vero anche che un’emozione resta un’esperienza soggettiva.
Prendiamo ad esempio l’emozione della rabbia.
La sperimentiamo tutti allo stesso modo?
No, se ci rifletti, potrebbe manifestarsi come un leggero nervosismo che ci infastidisce, o potrebbe arrivare all’esplosiva espressione di una rabbia cieca.
Tra i due estremi, va considerata un’ampia gamma di “colori” della rabbia.
Quindi siamo abituati a etichettare le emozioni con dei termini che sembrano univoci come “felicità”, “tristezza”, “gelosia”, ma poi, sappiamo tutti, che l’esperienza effettiva di queste emozioni resta assolutamente soggettiva.
Va detto poi che non sempre sperimentiamo delle emozioni pure e dalla minifestazione chiara. Talvolta siamo soggetti ad emozioni, che in sé, sono contrastanti tra loro.
Pensa al caso in cui ci ritroviamo a cambiare lavoro. Molte volte, in tale situazione, si sperimenta sia l’eccitazione della novità, sia il nervosismo del dover rimettersi alla prova.
La vigilia di un matrimonio o l’avvicinarsi della data di un parto, potrebbe innescare la gioia ma anche scatenare una forma d’ansia.
Emozioni contrastanti che potrebbero manifestarsi sia simultaneamente, sia in modo consequenziale.
2- La Risposta Fisiologica
Ti è mai capitato di percepire un forte peso allo stomaco sotto la pressione dell’ansia?
Hai mai avuto la sensazione che il cuore ti saltasse fuori dal petto in un momento di paura e spavento?
Ecco … sai che le emozioni danno origine a reazioni corporali anche intense. Risposte fisiologiche che sono regolate dal sistema nervoso simpatico, una parte specifica del nostro sistema nervoso autonomo.
Quest’ultimo presiede a tutte le attività e processi involontari che si svolgono nel corpo, come quelle che permettono il funzionamento dell’apparato cardio-circolatorio o della respirazione.
Il sistema nervoso simpatico ha un incarico ancora più specifico: regolare la risposta di “lotta o fuggi” che è parte integrante della nostra evoluzione come esseri umani.
Di fronte ad una minaccia o un pericolo percepito, il nostro sistema nervoso simpatico ci “preparerà” a reagire di conseguenza: fuggendo dalla situazione di pericolo in cui ci troviamo, o affrontanto con tutte le nostre forze ciò che ci minaccia.
Ecco che, gli studi, hanno permesso di individuare nell’amigdala, una piccola struttura neuronale posta nel cervello, quel centro nervoso che svolge un ruolo fondamentale nell’espressione e nello svolgimento delle nostre emozioni.
E’ stato dimostrato che davanti ad una minaccia percepita, questo piccolo centro cerebrale a forma di mandorla, si attiva.
3- La Risposta Comportamentale
E’ l’elemento finale di un’emozione. Quello che, in fondo, ce la rende individuabile e riconoscibile.
Parte del tempo della nostra giornata, in fondo, la passiamo nel tentativo di indovinare e circoscrivere le emozioni delle persone che ci stanno intorno.
Si tratta della cosidetta “intelligenza emotiva”, cioè, la capacità di sintonizzarsi sulle frequenze emotive degli altri. Un’abilità che rende più semplici e proficue le nostre interazioni e quindi la nostra vita quotidiana.
Gli studi hanno individuato delle espressioni universali per determinate emozioni. L’esempio più classico e diretto è quello del sorriso, che dovrebbe presiedere all’emozione della felicità.
Poi vanno considerate le norme socioculturali consuetudinarie. Il modo di esprimere un’emozione può subire, anche fortemente, l’influsso degli usi e i costumi di un determinato luogo.
In Giappone, per esempio, si è usi a celare manifestazioni di paura o disgusto davanti ad una figura che esprime autorità. Si cerca di riservare l’espressione delle emozioni negative per i momenti privati.
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Emozioni: A Cosa Servono?
Dopo quello che ti ho raccontato fin qui, credo tu possa credermi se ti dico che le emozioni influiscono non poco sul modo in cui pensiamo e ci comportiamo.
Le emozioni che sperimenti ogni giorno, vanno ad impattare su tutte le decisioni che prendi durante la giornata, grandi o piccole che siano.
Un’emozione può essere di breve durata e colpirci come un fulmine, come quando proviamo un fastidio improvviso nei confronti di un collega di lavoro.
O può manifestarsi a lungo, come la tristezza che ci assale dopo la scomparsa di una persona cara.
Ma a cosa ci servono le emozioni?
Posso individuare 5 punti in cui una gestione sana del tuo stato emotivo può davvero fare una differenza concreta nella tua vita.
1- Le Emozioni Ti Spingono All’Azione
L’avvicinarsi della data di un esame importante, potrebbe scatenarti quella “sana” ansia che ti spinge a studiare per prepararti al meglio all’evento in questione.
L’ansia, che nasconde la paura di fallire, si presenta, in questo caso, come un’emozione funzionale. Ti aiuta ad aumentare le possibilità di ottenere un voto positivo.
Considera che tutti noi, agiamo ogni santo giorno, con il fine di aumentare le occasioni di sperimentare emozioni positive e ridurre le possibilità di incappare in emozioni spiacevoli.
Siamo spesso alla ricerca di attività sociali e hobbies che sappiano donarci un senso di felicità, appagamento ed eccitazione. Dall’altra parte, cerchiamo di evitare situazioni che ci creino noia, tristezza o ansia.
Le emozioni, in poche parole, aumentano la probabilità che tu passi all’azione.
Se sei arrabbiato, è probabile che tu decida di affrontare la fonte della tua arrabbiatura.
Quando provi paura, è probabile che tu tenda a fuggire dalla situazione minacciosa in cui ti trovi.
Quanto sperimenti l’amore, è molto probabile che tu cerchi di avvicinarti a quella persona che è in grado di innescartelo.
2- Le Emozioni Aiutano Gli Altri A Comprenderci Meglio
In un interazione tra persone che vuole essere efficace e produttiva, si dovrebbe sempre ricercare i giusti “indizi emotivi” all’altro.
Ci si aiuterebbe a vicenda a comprendere il “come” si sente l’altro.
Sono segnali che dovrebbero esprimersi attraverso un linguaggio del corpo che sappia sintonizzarsi su quella frequenza emotiva che si sta sperimentando.
Ma ci sono situazioni in cui è più funzionale esprimere all’interlocutore in modo diretto il come ci si sente.
Se stai interagendo con amico, o un familiare il comunicargli in modo evidente la tua felicità o la tua tristezza, potrebbe rivelarsi un metodo efficace affinchè tu possa ricevere il giusto appoggio o il giusto sostegno e aiuto.
Alcuni studi sono arrivati ad una conclusione che ci dovrebbe far piacere: in generale, le persone sperimentano emozioni positive 2,5 volte in più, rispetto a quelle negative.
3- Le Emozioni Ti Permetteranno Di Comprendere Meglio Gli Altri
Proprio come l’espressione delle tue emozioni fornisce preziose informazioni agli altri, anche le espressioni emotive degli altri, forniranno a te una serie di informazioni preziose, al fine di interagire con loro nel modo più adeguato.
Coltivare una buona comunicazione sociale fa parte della strategia di qualsiasi successo moderno. In un mondo perenemmente interconesso, diventa fondamentale saper interpretare e reagire alle emozioni, quelle proprie e quelle degli altri.
Gestire in modo approppriato le espressioni emotive degli altri, ti permetterà di costruire relazioni più profonde e significative. Ti permetterà inoltre di comunicare in un modo efficace in una vasta gamma di situazioni professionali e sociali: dalla gestione di un cliente arrabbiato al saper amministrare con attenzione eventuali problemi con i dipendenti.
La comprensione degli stati emotivi delle persone con cui ci troviamo ad aver a che fare, ci permetterà di saper reagire in modo approppriato alle situazioni particolari in cui ci ritroveremo.
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Le Teorie Sulle Emozioni Più Conosciute
Le emozioni e la loro indagine hanno mostrato sempre più interesse presso gli studiosi da quando ha iniziato ad affermarsi la ricerca psicologica.
Dato il loro forte impatto sul dipanarsi della vita quotidiana dell’uomo si è cominciato a porsi delle domande:
Perché l’essere umano si emoziona?
Da dove nasce un’emozione?
Ecco che filosofi ed esperti della mente umana hanno avanzato varie teorie espicative di un processo mentale così complesso.
Quelle che hanno conosciuto fama e condivisione sono queste:
- La teoria evoluzionistica delle emozioni
- La teoria sulle emozioni di James-Lange
- La teoria sulle emozioni di Cannot-Bard
- La teoria di Schacther-Singer Theory
- La teoria della valutazione cognitiva
- La teoria del feedback facciale
Tutte ipotesi avanzate per spiegare il rapporto tra essere umano ed emozioni.
Se ti interessa approfondire l’argomento ti invito a leggere questo altro articolo: Le Varie Teorie Sulle Emozioni: Perché Ci Emozioniamo
Quali Tipi Di Emozioni Esistono?
Esistono diverse tipologie di emozioni che vanno ad influenzare il modo in cui interagiamo con noi stessi e gli altri.
Spesso sembra che sia il nostro stato emotivo ad avere il controllo della nostra esistenza. Impatta sulle nostre scelte, sulle nostre percezioni e sulle nostre azioni.
Da sempre gli psicologici hanno tentato di fare una classificazione delle emozioni che le persone sperimentano. Sono nate così, diverse teorie sul come elencare e spiegare le emozioni.
Noi possiamo dividerle in:
- Emozioni di Base
- Emozioni Complesse
Emozioni Di Base
Negli anni ’70 del secolo scorso, fu lo psicologo Paul Eckman a tentare di dare una prima classificazione delle emozioni umane, identificandone 6 basilari, che secondo la sua analisi erano universalmente presenti in tutte le culture della storia umana:
- Felicità
- Tristezza
- Disgusto
- Sorpresa
- Rabbia
- Paura
In seguito integrò questo breve elenco allargandolo ad altre emozioni come orgoglio, vergogna, imbarazzo ed eccitazione.
Emozioni Complesse
Un altro psicologo, Robert Plutchik, ha proposto una specie di “ruota delle emozioni” prendendo spunto dalla famosa “ruota dei colori”.
Così come i colori di base si possono mescolare e dare vita ad altri colori, anche le emozioni basilari possono combinarsi e dare origine a diverse “sfumature emotive”.
Così fiducia e gioia possono essere combinate per creare l’emozione dell’amore.
Di sicuro le emozioni basilari sono molte di più di quelle rappresentate nelle prime classificazioni che abbiamo visto. Si è arrivati a identificarne, nel 2017, almeno 27 diverse categorie emotive.
La cosa che è stata constatata e confermata è un fatto che ho già sottolineato: le persone sperimentano le stesse emozioni ma lungo un gradiente e un variabilità che rende la sperimentazione emotiva, un evento decisamente soggettivo.
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Emozioni: Uno Sguardo Su Quelle Più Comuni
Riferendomi alla prima classificazione effettuata da Ekart, vorrei lanciare un’occhiata un po’ più specifica su quelle che sono ritenute le originarie emozioni di base:
1- La Felicità: Un’Emozione Positiva Potente
E’ quella, probabilmente, più inseguita dalle persone.
La felicità viene definita, da più parti, come uno stato emotivo piacevole contraddistinto da sensazioni di gioia, appagamento, gratificazione, soddisfazione e benessere generale.
La ricerca della felicità è diventata una vera e propria missione per molte discipline umane dagli anni ’60 in poi. Tra queste, da includere di sicuro, la psicologia positiva.
La felicità è un’emozione che, dal punto di vista della risposta fisiologica, si caratterizza da:
- Un atteggiamento fisico rilassato
- Un modo di interagire allegro e piacevole
- Un’espressione facciale tendente al sorriso
Da considerare che, mentre intendiamo la felicità come una delle emozioni basilari innate, l’identificazione di “cosa” sia in grado di renderci felici è pesantemente influenzata dalla cultura in cui viviamo.
Da noi per esempio, il possedere una bella casa e appartenere ad una categoria lavorativa ben remunerata sono già due elementi che, si pensa, dovrebbero innescare in noi un atteggiamento felice.
Ma la realtà ci racconta una storia diversa: è complesso definire ciò che può rendere felice ognuno di noi.
La componente soggettiva lo rende un tentativo destinato a non prendere mai il centro del bersaglio.
Di certo lo stato di salute è una componente determinante della nostra felicità. E sappiamo che, d’altro canto, un atteggimento generale improntato sulla felicità, favorirà il miglioramento della nostra salute generale.
Di sicuro, anche la prospettiva di una maggiore longevità e i benefici di un rapporto coniugale solido, possono aumentare la possibilità di uno stato di felicità duraturo che non sia solo il frutto di un evento favorevole momentaneo e passeggero.
2- La Tristezza: L’Emozione Della Delusione
La tristezza è un processo emotivo transitorio connotato da sentimenti di
- Delusione
- Dolore
- Disperazione
- Apatia
- Umore nero
Come tante altre emozioni, la tristezza è qualcosa che, un po’ tutti, siamo destinati a sperimentare qualche volta.
Le sue possibili manifestazioni sono diverse.
Ci si può ritrovare a piagere senza motivo. Si può cadere in uno stato umorale basso e segnato da una certa letargia. Puoi tendere al ritiro in te stesso e all’evitamento del contatto sociale, ecc.
Il tipo di tristezza e il suo grado di gravità dipendono dalla causa che l’ha scatenata. Le modalità con cui, di solito, viene affrontata, sono legate al grado di solidità del tuo costrutto psichico.
La tristezza ci può portare a permanere e rimuginare sugli stessi pensieri negativi e catastrofici.
Il suo riverbero si estenderà sui nostri comportamenti quotidiani, innescando un circolo vizioso. La tristezza che sento dentro mi viene confermata dai segnali esterni che colgo.
Vedo tutto nero e mi sento sempre più giù. Mi sento giù e vedo sempre più un mondo colorato di nero.
3- La Paura: L’Emozione Intimamente Legata Al Nostro Istinto Di Sopravvivenza
La paura è senza dubbio un’emozione potente. Essendo collegata al nostro innato istinto di sopravvivenza svolge un ruolo importante all’interno del nostro assetto mentale.
Nel momento in cui ci ritroviamo davanti ad un pericolo o ad una minaccia, dobbiamo fare i conti con un quesito che si propoga nella nostra evoluzione, fin dalla notte dei tempi: dobbiamo fuggire o combattere?
E’ il momento in cui i muscoli entrano in tensione, il cuore alza la sua frequenza di battito per irrorare più sangue nei vari tessuti corporei, la mente alza il livello della sua attenzione e tutto l’organismo si prepara alla doppia eventualità: darsela a gambe o affrontare di petto la situazione.
E’ l’emozione che più delle altre ha svolto la funzione base di tutte le emozioni: adattarci all’ambiente in cui viviamo con il fine di vivere il più a lungo possibile.
Si può esprimere attraverso:
- Le espressioni facciali: le pupille si allargano e il mento si ritrae
- Il linguaggio del corpo: si assume una postura pronta alla fuga
- Le reazioni fisiologiche: il respiro e il battito cardiaco accelerano
Ovviamente, come più volte detto, non tutti sperimentano la paura allo stesso modo. Alcune persone ne sono più sensibili e vulnerabili e alcune situazioni sono più adatte di altre a scatenarne l’esplosione.
La paura, in poche parole, è il miglior modo che il nostro organismo ha scovato per reagire di fronte ad un pericolo percepito come immediato.
Con il tempo, abbiamo appreso a sviluppare reazioni simili anche davanti a minacce e pericoli “percepiti” ma non “reali”. E’ il fondamento dei problemi d’ansia, quando basta un pensiero a stimolare la nostra risposta di lotta o fuga.
Basti pensare all’ansia sociale, che si presenta come una manifestazione paurosa anticipata di un pericolo o minaccia potenziale che, nel momento, non è reale.
Altre persone, cercano di proposito situazioni spaventose per portare la paura su quel confine, dove si può trasformare in una forma di eccitazione. Basta pensare alla pratica di sport estremi …
L’esposizione continua ad una minaccia potrebbe creare una forma di adattamento che ci fa, via via, sentire meno intensamente la paura che provoca.
Come fossimo in grado di “abituarci” anche a convivere con le nostre paure.
E’ la base concettuale della Teoria dell’Esposizione, attraverso la quale le persone vengono sollecitate a esporsi alle cose che le spaventano in modo controllato e sicuro.
Si è spesso notato che l’intensità delle proprie paure, così, tende a scemare.
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4- Il Disgusto: L’Emozione Del Rifiuto
Il disgusto è compresa tra le sei emozioni di base originali descritte da Eckman.
Puo esprimersi in diversi modi:
- Linguaggio del corpo: si volta le spalle all’oggetto “disgustoso”
- Reazioni fisiche: si può arrivare ai conati di vomito
- Espressioni facciali: si tende ad arricciare naso e labbro superiore
Questa forte sensazione di repulsione può originare dalla “sgradevolezza” percepita da uno dei nostri 5 sensi (una vista, un gusto, un odore ecc)
Secondo certe teorie evolutive, l’emozione del disgusto, si è sviluppata come utile forma di reazione davanti ad alimenti e cibi che potrebbero rivelarsi dannosi o addirittura fatali per il nostro corpo.
Non è raro infatti, ritrovarsi ad annusare o assaggiare un cibo che sospettiamo non sia più in condizioni sane.
Anche la scarsa igiene, di solito, provoca reazioni di disgusto. Potrebbe essere il modo escogitato dall’evoluzione per contenere la diffusione di malattie trasmissibili, che avrebbero potuto rivelarsi un vero e proprio flagello nei secoli scorsi.
Il disgusto può arrivare a toccare anche le sfere della moralità: potremo trovare repulsivo chi si impegna in comportamenti che non consideriamo adeguati.
5- La Sorpresa: L’Emozione Dell’Inaspettato
La sorpresa è, di solito, un’emozione caratterizzata dalla brevità della manifestazione.
Viene innescata davanti ad un evento inaspettato e provoca una sensazione di stupore e trasalimento.
Può avere una carica emotiva positiva, negativa o neutra.
Se qualcuno salta fuori da dietro ad un albero, di notte, mentre stai salendo in auto, ovviamente, non sarà una sensazione piacevole. Ma se arrivi a casa e vieni accolto da tutti i tuoi amici, in una festa a sorpresa per il tuo compleanno, credo sarò cosa gradita.
La sorpresa si può manifestare attraverso:
- Espressioni facciali: innalzamento delle sopracciglia, allargamento degli occhi e apertura della bocca
- Risposte fisiche: indietreggiamento della posizione del corpo
- Reazioni verbali: urla e ansimi
Anche la sopresa è una delle emozioni che può innescare la risposta di lotta o fuga. Quando veniamo spaventati, infatti, il corpo, attraverso una scarica di adrenalina, mette in moto tutti i processi per prepararsi a fuggire o affrontare la situazione inaspettata.
Si può dire, in generale, che le persone sono molto sensibili agli eventi “sorprendenti”
Ecco perché le notizie della cronoca quotidiana o personale che ci piovono addosso con la spinta della sorpresa e dell’inaspettato tendono a fissarsi nella nostra memoria.
La sopresa, quindi, può rivelarsi un buon metodo di insegnamento e apprendimento.
6- La Rabbia: L’Emozione Più Esplosiva
La rabbia è un’emozione che può avere un’evoluzione decisamente pericolosa, per sé stessi e per gli altri.
E’ in grado di scatenatre sentimenti di ostilità, agitazione eccessiva e profonda frustrazione.
Anch’essa va catalogata tra le emozioni capaci di impattare sulla risposta di lotta o fuga.
Un minaccia, infatti, può innescare in noi una reaizone di rabbia al fine di respingere e proteggerci dal pericolo del momento.
La rabbia si può manifestare attraverso:
- Le espressioni facciali: uno sguardo accigliato
- Il linguaggio del corpo: si assume una posizione di forza
- Il tono di voce: si tende ad urlare e a parlare in modo aggressivo
- Le risposte fisiologiche: si inizia a sudare in modo copioso e ad arrossarsi
- Il comportamento: si diventa aggressivi cercando ci colpire con calci e oggetti
L’espressione della rabbia ha quasi sembre una connotazione negativa nell’accezione comune. Ma se ci pensiamo bene, talvolta può avere un risvolto positivo.
Per esempio può servirti per
- chiarire quelle che sono le tue esigenze all’interno della coppia
- spingerti ad agire per trovare delle soluzioni utili a delle situazioni che ti infastidiscono.
La rabbia diventa un problema quando si manifesta in modo eccessivo e sconsiderato, tale da diventare dannoso per se stessi e per gli altri. Quando la si esprime in modo incontrollato può trasformarsi in aggressioni violente e abusi.
E’ un’emozione che può avere conseguenze sul nostro stato fisico e mentale. Quando non è gestita al meglio può portarci ad assumere decisioni avventate e poco razionali.
Il suo impatto sul nostro stato di salute può crearci dei problemi non di poco conto.
Infatti è stata spesso collegata alla comparsa di malattie al sistema cardio-circolatorio, al diabete e a comportamenti nocivi come guida sconsiderata e consumo eccessivo di alcol e fumo.
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Altri Tipi Di Emozioni
Come oramai assodato, le sei inziali emozioni individuate da Eckart una cinquantina di anni fa, completano solo una parte dello spettro delle emozioni umane.
Lo studioso ha spinto sul fatto che quelle circoscritte da lui erano da considerare universali, cioè, base comune di tutta l’umanità al di là delle diverse cultrure e tradizioni.
La realtà è che si è continuato ad esplorare il mondo delle emozioni e alle sei iniziali se ne sono aggiunte molte altre, tra le quali:
- Disprezzo
- Contentezza
- Vergogna
- Eccitazione
- Senso di colpa
- Orgoglio
- Imbarazzo
- Sollievo
- Soddisfazione
Le Emozioni Nei Bambini
Imparare a identificare ed esprimere le proprie emozioni in modo positivo aiuta i bambini a sviluppare le competenze di cui hanno bisogno per gestirle in modo efficace.
Ecco alcuni suggerimenti su come puoi incoraggiare tuo figlio a entrare in un rapporto sano con il proprio mondo emotivo:
1- Sforzati Di Comprendere Le Loro Emozioni
I bambini hanno a che fare, più o meno, con le stesse emozioni degli adulti.
Possono sperimentare la frustrazione, l’eccitazione, il nervosismo, la tristezza, la gelosia, la paura, la rabbia, l’imbarazzo ecc.
La differenza è che non posseggono ancora il vocabolario adatto per parlare del “come si sentono”. Le loro emozioni cercano di comunicarle in altri modi.
Tra questi:
- Le espressioni facciali
- Il loro corpo
- Il loro comportamento
- Il gioco
Le loro manifestazioni emozionali possono essere “troppo fisiche”, inappropriate o problematiche.
Dal momento della nascita, un bambino inizia ad imparare ciò che gli serve per identificare, esprimere e gestire ciò che sente.
Lo fa attraverso le interazioni sociali e le relazioni con le persone importanti della sua vita, come i genitori e i nonni.
Ecco che essere un genitore implica la responsabilità di un ruolo davvero decisivo nell’aiutare i bambini a comprendere le proprie emozioni e i propri sentimenti.
Hanno necessità di un esempio sano e positivo di gestione emotiva.
2- Insegnali A Gestire In Modo Appropriato Il Proprio Stato Emotivo
E’ un dato sicuro: i bambini che hanno imparato a rapportarsi in modo funzionale con il mondo delle proprie emozioni saranno adulti più “centrati” e fiduciosi.
E hanno maggiori possibilità di:
- Essere empatici nei confronti degli altri
- Ottenere buoni risultati a scuola e nella futura carriera professionale
- Costruire relazioni più solide e positive
- Godere di un maggior stato di benessere generale
- Mostrare pochi problemi comportamentali
- Sviluppare un atteggiamento resiliente e propositivo
- Muoversi nel modo in modo confidente, sicuro e fiducioso
- Avere un buon rapporto con sé stesso
3- Cogli I Segnali Che Ti Lancia
Non sarà semplice individuare con esattezza ciò che sta vivendo tuo figlio. Quindi impara a osservare con attenzione il suo linguaggio del corpo, quello che dice e il suo comportamento in generale.
Se comprendi le sue emozioni sarà più semplice insegnargli come gestirle al meglio
4- Ricordati Che Dietro A Qualsiasi Comportamento C’è Un’Emozione
Puoi davvero aiutare tuo figlio a riconoscere e quindi gestire, l’emozione che sta dietro ad un suo comportamento specifico.
5- Insegnali A Dare Un Nome A Ciò Che Sente
Aiuta tuo figlio ad etichettare con un nome ogni emozione che prova. E’ il primo passo verso l’identificazione di quel sentimento.
Lo stimolerai così, a sviluppare un suo vocabolario emotivo che permetterà a tuo figlio di parlare di come si sente.
Un passo non da poco …
6- Sii Il Suo Modello Ideale
Il rapporto da assumere con le proprie emozioni, i bambini lo imparano osservando chi gli sta attorno.
Quindi fai capire a tuo figlio come ti senti in determinate situazioni e fagli vedere come lo gestisci nella pratica.
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Le Emozioni In Psicoterapia
In psicologia e nella pratica della psicoterapia non è solo importante ciò che ti sta accadendo nella testa ma anche ciò che ti sta accadendo nel corpo.
Ecco che le emozioni diventano delle informazioni fondamentali al fine di indirizzarsi verso il giusto percorso di guarigione.
Quando riconosco l’emergere di un’emozione nel racconto di un paziente lo invito a rallentare e a prendere consapevolezza dell’esperienza fisica che provoca quell’emozione specifica.
Lo invito a osservare con compassione ciò che gli sta accadendo.
Essere guidati nel mondo delle proprie emozioni attraverso le proprie esperienze fisiche può rivelarsi per davvero un percorso curativo straordinario.
Lavorare sulle emozioni può essere terapeutico, curativo e trasformativo per 4 ragioni:
- Stimola ad assumere un punto di vista incentrato sulla consapevolezza e un atteggiamento non-giudicante e compassionevole
- Aiuta le persone a utilizzare le proprie emozioni e non ad esserne in balia
- Riduce l’impatto di paure e ansie in modo prevedibile e riproducibile
- Trasforma il paziente in un auto-terepaeuta in grado di lavorare sulle proprie emozioni e su quelle altrui in modo più costruttivo
Il concetto di fondo è chiaro: solo entrando in contatto viscerale con le proprie emozioni è possibile traformarle in alleati e non in nemici
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Conclusioni
Seppur, questo articolo, è stato lungo, di certo non può pretendere di darti un quadro esaustivo del complesso mondo delle emozioni.
Ciò che è importante e a cui tengo sono tre concetti importanti:
- Non possiamo non provare emozioni
- Le emozioni, volenti e nolenti, impattano in modo decisivo su tutti gli aspetti della nostra vita
- Imparare a gestire al meglio le proprie emozioni significa aumentare le probabilità di ottenere soddisfazione, appagamento e felicità dalla vita
Tre concetti con cui voglio convincerti che essere sempre in contatto con il “come ti senti” ti permetterà di pensare e agire nel modo più appropriato per farti stare bene.
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