Fasi Del Lutto: Dallo Shock Iniziale Alla Ricostruzione Di Sé Stessi

Sabrina Bush Psicologo

Un lutto prevede delle fasi da attraversare …

Subire un lutto, di qualsiasi tipo esso sia, ci percuote il corpo e la mente. Rimette in discussione le nostre relazioni con gli altri e il mondo che ci circonda.

Sebbene sia un’esperienza che ad ognuno di noi, prima o poi, tocca da vicino, ciascuno la vive a modo suo. Nella propria interiorità viene vissuta e sperimentata in modo estremamente soggettivo.

Conoscerne le fasi in cui un lutto subito si evolve e trasforma può darci molta più consapevolezza per affrontarlo e superarlo senza “lasciare sul campo” troppe delle nostre “ricchezze interiori”.

Anche nel “pozzo più nero” si può ritrovare il gusto per la vita.

Di questo ti parlerò in questo articolo, ma prima ti invito a scaricare l’ebook gratuito che trovi qui sotto. Imparare a gestire con tempestività le proprie incertezze interiori ci può aiutare a realizzare con più solerzia il disegno che il “divino” ha pensato per noi.

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Elaborazione Del Lutto: Quanto Tempo Ci Vuole?

Il lutto introduce all’accettazione di un fatto: nella vita esistono morte e perdita.

L’esistenza è soggetta ad un processo che spesso ci fa paura: il cambiamento.

Perdere qualcosa o qualcuno a cui ci siamo intimamente legati ci provoca uno shock emotivo e fisico che ci manda in difficoltà.

La persona amata è scomparsa o ci ha abbandonato e la nostra vita non sarà più quella di prima. Un passaggio che ci mette alla prova, non possiamo farci niente.

Accettare la nuova realtà delle cose, inizialmente, ci sembra davvero impossibile.

Tutti siamo destinati a vivere un lutto, eppure ognuno di noi lo vivrà a modo suo.

Attraversare un lutto significa farsi passare addosso la sofferenza dell’oblio e procedere sul percorso del ritorno alla normalità. E’ il doloroso percorso dell’elaborazione del lutto.

Può essere riassunto in diverse fasi, ma è impossibile, a priori stabilire dei tempi precisi, proprio perché, la soggettività che ci “abita”, non vive di “codici numerici” assoluti.

La durata delle reazioni fisiche e psicologiche che ciascuno dovrà sopportare non può essere determinata “a tavolino”.

Sono state individuate, analizzando numerosi casi, cinque tappe che portano dalla sofferenza pura della distanza imposta dall’oggetto amato ad un nuova ridefinizione di sé stessi:

 

  1. Negazione
  2. Rabbia
  3. Contrattazione
  4. Depressione
  5. Accettazione

Un Processo Di Elaborazione Non Lineare

Le fasi del lutto che abbiamo appena elencanto, quasi mai, si dipanano nel vissuto delle persone in modo lineare. Si può oscillare da uno stadio all’altro, con continui avanzamenti e indietreggiamenti, sovrapposizioni o estensioni.

Lo stupore iniziale che ci lascia basiti e in balia dell’incertezza viene seguita da vari tentativi di comprensione dell’accaduto o riconquista della persona perduta, nella speranza che la relazione possa continuare.

Poi arriva una fase di “destrutturazione” che normalmente dura qualche mese in cui il dolore si acutizza e ci sembra di non poterne uscire.

Alla fine, se ben elaborata si arriva ad integrare nella propria interiorità l’accaduto e a “pacificarsi” con sé stessi.

La conoscenza dello svolgersi di queste fasi può rivelarsi molto utile a chi né è colpito. La presa di coscienza di un’esperienza così particolare potrebbe rendere più semplice l’espressione emotiva della situazione.

Ovvio, che ogni individuo, sperimenta il dolore a modo suo. Alcune fasi potrebbero essere più lunghe o più brevi del previsto o verificarsi secondo un ordine diverso.

L’importante è trovare le parole per esprimere le emozioni che sperimentiamo. In un modo o nell’altro …

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Fasi Del Lutto: La Negazione

Negare la morte o la perdita di qualcosa che percepiamo come prezioso, fa parte di un meccanismo di difesa che ci serve per vivere al massimo delle nostre possibilità.

Davanti alla morte di una persona cara, sperimentiamo un forte sentimento di ingiustizia e allo stesso tempo, uno shock emotivo importante dovuto alla sensazione del cambiamento esistenziale in corso.

Queste barriere difensive che sorreggono il “negare l’accaduto”, se ci pensi, ci permettono di prendere tempo davanti ad una situazione che, d’impatto, ci appare intollerabile.

E’ una specie di anestetico con cui ci inondiamo.

Si diventa silenziosi, confusi e invasi da una sensazione di sopraffazione.

Si cade in una condizione di incredulità, come se le “cose spiacevoli” che compongono la vita di tutti, non possano accadere a noi.

La domanda che ci ficca nel petto è sempre la stessa: “perché proprio a me?

Il rifiuto, in poche parole, non è altro che un primo tentativo di “integrare” in noi quello che è successo. Si cerca di trovare la “sensibilità” giusta per approcciare l’accaduto.

Come si aiuta una persona in questa fase?

Semplicemente ascoltandola, senza sottolineare l’eventuale irrealismo o illogicità delle parole che vengono dette. Basta esprimere la propria comprensione per lo “sconvolgimento” sperimentato da chi parla.

Riportarla al realismo delle cose, sarà possibile solo in una fase successiva. Così come accettare la responsabilità di quello che è accaduto.

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Elaborare Un Lutto: Le Fasi Della Rabbia E Della Contrattazione

Siamo allo step di elaborazione del lutto in cui si tenta di stabilire una connessione tra passato e futuro.

Cerchiamo di trattenere vicino a noi la persona che non c’è più. Tentiamo di aggrapparci a tutti i costi alla memoria che abbiamo della persona che non c’è più.

Dopo averla negata, è necessario affrontarla la “morte”.

Alla sopraggiunta “assenza” indesiderata, la rabbia viene espressa per prima. E’ successo qualcosa che avremo voluto non accadesse.

La rabbia può esprimersi addirittura contro il caro defunto (non doveva morire), contro se stessi (avrei dovuto fare qualcosa), contro gli altri, contro la vita o contro Dio quando si è credenti.

C’è da ristabilire un ordine delle cose e non sarà facile. Il senso di ingiustizia che ci pervade lo rende un passaggio complicato.

Ecco allora che arriva la fase della contrattazione.

Chi vive il lutto cerca di negoziare, spesso in modo irrealistico, come avveniva nella fase di negazione.

Coltiva sempre la speranza che si possa fare qualcosa per ripristinare la situazione come era prima, o si possa fare qualcosa per evitare la sofferenza che ci spetta.

L’unica cosa da fare è vivere il tutto con estrema consapevolezza. E’ la sola strada che può trasformare questo dolore in un motivo di crescita personale.

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Fasi Del Lutto: Depressione E Accettazione

Qui si tratta di fare degli ulteriori steps: trovare il coraggio di attraversare la sofferenza e ricostruire la propria identità interiore su nuove fondamenta.

La contrattazione con la realtà è fallita e il dolore ci deve portare alla rassegnazione e alla conseguente accettazione.

Non si parla, di solito, di vera e propria depressione, ma più specificamente di “fase depressiva”. La tristezza domina sul piano emotivo e la persona che ne soffre sperimenta:

 

- umore basso

-  problemi di appetito

- si sente spossato dalla fatica

- tende al facile nervosismo

- sperimenta delle difficoltà nella sfera sessuale

- non riesce a concentrarsi

- è sopraffatto da pensieri negativi

- non ha più interesse nello svolgere i propri compiti

 

In questa fase più si riesce a mettersi in contatto con le proprie emozioni e più si è in grado di passare alla fase dell’accettazione.

Un passaggio che apre le porte ad una nuova consapevolezza di sé stessi e delle proprie nuove possibilità espressive.

Uno step che ci può far percepire un nuovo “gusto” per la vita.

La cosa importante è che non esiste dolore da cui non si può uscire. Ovvio che lascerà una cicatrice che ci segnerà. Ma sarà un segno che avrà permesso di far emergere nuove parte di noi.

Il dolore non si cancella, si supera e basta!

Chi alla fine, sceglie la vita, vince sempre!

sabrina bush - Psicologa e Psicoterapeuta

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Conclusioni

Chi sperimenta un lutto, soffre!

Non ci sono altre strade.

Il modo in cui si soffre, poi, dipende, da ciascuno di noi. Il nostro carattere, le esperienze passate ecc. … tutto può contribuire a rendere “unica” la nostra reazione davanti ad un lutto.

La cosa importante non è quindi cercare di negare il dolore, ma fare in modo che questa sofferenza diventi un percorso esperenziale che ci porti ad una nuova versione di noi stessi.

Una versione di sé pronta a riaffrontare le sfide della vita.

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Dott.ssa Sabrina Bush

Dott.ssa Sabrina Bush

Educatrice, Psicologa e Psicoterapeuta con esperienza decennale.

Nata negli Stati Uniti e cresciuta in Italia, ha da sempre coltivato un'autentica passione per le materie psicologiche e per tutte le strategie e le tecniche che si pongono il fine di aiutare le persone a trovare l'assetto mentale più adatto alle proprie caratteristiche personali e più funzionali al raggiungimento dei propri obiettivi.

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