L’Ansia: La Percezione Di Una Minaccia Che Ci Invita Ad Agire
L'ansia ...
Di casi di ansia eccessiva ne ho trattati tanti in più di 10 anni di professione e so che tutti, compresa me stessa, dobbiamo farci i conti e affrontarla almeno qualche volta nell’arco di una vita.
E’ c’è una cosa che ho imparato con il tempo: il motivo per cui proviamo ansia non è così importante quanto il modo in cui reagiamo ad esso.
E quando impari a lavorare sui pensieri che mantengono in vita il tuo stato ansioso, non solo sarai meno esposto ad attacchi di panico e depressione ma tutta la tua esistenza si trasformerà in un’esperienza più appagante.
Ti assicuro che possiedi già tutto quello che ti serve per risolvere il tuo problema di ansia.
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Ansia: La Percezione Di Una Minaccia
La mente è una scimmia mai contenta e mai a riposo che salta in continuazione da un pensiero all’altro. Eppure la possibilità di avere un sollievo da tutto questo non è così distante come siamo soliti credere.
Tutti noi siamo “cablati” per cercare sicurezza.
Finché non la troviamo tutto il resto passa in secondo piano.
Quando ci sentiamo minacciati, quel pericolo occupa tutta la nostra mente.
Il nostro cervello possiede un proprio “centro della paura” formato da:
1- l’amigdala che vaglia tutto quello che percepiamo e proviamo alla ricerca di eventuali minacce
2- l’ipotalamo e le ghiandole surrenali che inviano tutta una serie di segnali per mettere tutto l’organismo in uno stato di allerta in caso di pericolo.
Si entra cioè nella cosiddetta “modalità di sopravvivenza” e il modo in cui la gestiamo diventa decisivo per il nostro stato di benessere generale.
Così spesso diventiamo incapaci di rilassarci e di saperci muovere verso la realizzazione dei nostri sogni.
Finiamo per rassegnarci ad assumere “dosi” eccessive di paura tutti i giorni.
Ci si limita a sopravvivere e si rinuncia ad un’esistenza prosperosa. Si abdica al proprio scopo vitale schiacciati dal peso della mente della scimmia.
In fondo all’origine delle nostre paure non c’è un demone da esorcizzare ma un sistema neuronale al tuo servizio, spesso utile e affidabile ma che talvolta diventa un po’ troppo reattivo e selvaggio … come una scimmia.
L’Ansia Arriva Per Farti Agire
Immagina di attraversare un incrocio trafficato mentre vai al lavoro la mattina quando un camion passa con un semaforo rosso e si dirige dritto nella tua direzione.
Istintivamente, in una frazione di secondo, salti sul marciapiede, fuori dalla traiettoria del camion.
Il tuo cuore batte forte e le tue mani tremano.
Questa è la risposta di lotta o fuga, e anche se potresti non goderti la sensazione, ci ha tenuti in vita per migliaia di anni.
Questo sistema di allerta precoce è così rapido e potente da prevalere sul resto del tuo cervello.
Qualunque altra cosa su cui ti stavi concentrando, osservare la direzione del tuo cammino, pensare all'incontro a cui ti stai dirigendo, scompare dalla “lavagna” della tua mente.
La minaccia percepita si prende tutto il palcoscenico della tua attenzione.
E’ giusto che avvenga così, perché dopo tutto, il lavoro numero uno del cervello è farti rimanere in vita.
La risposta di lotta o fuga è un invito urgente a farti agire al fine di sopravvivere.
Senza di esso, saremmo tutti impegnati a tuffarci dalla scogliera e ad accarezzare i serpenti.
L’altro lavoro su cui la nostra mente concentra le sue energie è quella di tenerci connessi gli uni con gli altri.
Rimanere soli in mezzo ad un mondo pieno di pericoli, per milioni di anni, significava alzare a dismisura la possibilità di una morte precoce.
Il nostro cervello è stato programmato per assolvere a questi due principali impegni.
Perché accade?
Noi umani abbiamo la pelle sottile, non possediamo denti affilati o artigli. Siamo da sempre quello che altri animali predatori potrebbero definire un bersaglio debole.
Abbiamo sempre cacciato e trovato riparo impegnandoci all’interno di un gruppo di altri umani. Lo status sociale dei tuoi antenati all'interno delle loro famiglie e tribù era cruciale per la loro sopravvivenza.
Per proteggere il tuo status sociale, la tua "mente-scimmia" guarda e ascolta sempre chi ti circonda, cercando segnali che confermino o meno se vieni rispettato, se vieni amato e se vieni accolto e accettato dagli altri.
Se stai litigando con i tuoi vicini, irritando i tuoi amici e la tua famiglia, o fai di tutto per essere ritenuto un oggetto di disprezzo per la tua comunità, anche se non ne sei pienamente consapevole, la scimmia che hai in testa legge i segnali e suona l'allarme.
Una porzione di paura, con un contorno di vergogna, focalizzerà la tua attenzione e ti ricorderà che devi comportarti bene con gli altri.
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Le Minacce Primordiali
Una morte precoce e l’espulsione dal proprio gruppo sociale, sono da sempre le minacce che ci fanno accendere un allarme.
La capacità di riconoscere queste minacce primordiali consuma molte delle nostre energie cerebrali.
Non devi insegnare a un bambino a non mettere la mano nel fuoco o a non saltare da un dirupo. La capacità di riconoscere le altezze, i rumori forti, i serpenti e altre situazioni pericolose come potenziali minacce è universale è già integrata nel nostro cervello.
Le lezioni duramente apprese dai nostri antenati ci sono state lasciate in eredità nel nostro DNA, affinando la capacità della mente di percepire le minacce e consentendo così all'umanità di sopravvivere.
Sfortunatamente, la "mente-scimmia" è anche la fonte di tutte le nostre ansie moderne.
Perché?
Perché quando alla scimmia viene presentato qualcosa che non è stata programmata per riconoscere, deve indovinare se si tratta o meno di una minaccia.
Per quelli di noi che soffrono di ansia, le supposizioni della nostra mente scimmiesca peccano per eccesso di sicurezza.
Questo crea molte percezioni errate.
Quando la mente della scimmia preme il pulsante della paura, siamo semplici e risoluti come i nostri antenati.
L'ansia è un invito all'azione.
La scimmia urla … "c’è qualcosa che non va. Bisogna fare qualcosa!"
Una volta attivato il tuo riflesso di lotta o fuga, le sostanze chimiche, gli ormoni e le emozioni al lavoro nel tuo corpo dirottano l’attenzione del tuo cervello.
Non importa quanto tu sia intelligente, non importa quanto cristallina sia la tua visione, tutto è distorto se visto attraverso la lente della paura.
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Ansia Eccessiva: Quando L’Aereo Del Nostro Cervello Viene Dirottato
Quando siamo dirottati dalla mente della scimmia, commettiamo due semplici errori:
1- sopravvalutiamo la minaccia
2- sottovalutiamo la nostra capacità di far fronte sia alle emozioni negative percepite, sia alla minaccia se dovesse effettivamente verificarsi
Quando tenti qualsiasi compito, puoi fallire. Quando apri la bocca per parlare potresti offendere qualcuno.
Ma la vita non si ferma quando le minacce si manifestano come realtà.
Ce la caviamo. Ci riprendiamo. Possiamo imparare dai nostri errori e andare avanti.
Né la vita dovrebbe fermarsi quando proviamo le emozioni e le sensazioni negative.
Ma molti di noi hanno la vita in sospeso.
Lo sfondo ambientale dell'ansia ci mantiene paralizzati, incapaci di seguire i nostri sogni.
Trascorriamo i nostri giorni rivedendo il passato alla ricerca di errori e guardando al futuro per evitare di farne altri.
Discutiamo di decisioni che abbiamo già preso, ricicliamo vecchie preoccupazioni, sprofondiamo in infiniti rimpianti, siamo ossessionati da cose che non possiamo controllare.
È tutto una risposta a un flusso costante di sentimenti negativi e urla di scimmia.
“C’è qualcosa che non va. Bisogna fare qualcosa!”
La mente scimmia è sempre al lavoro, ipervigile, in attesa di un'apertura.
Se hai mai provato a meditare e ti sei arreso per la frustrazione, sai esattamente di cosa sto parlando. Nel momento in cui la tua attenzione vacilla, la scimmia ti tenta con qualcosa di irresistibile che ti innesca l’ansia e ti occupa la mente.
L’Onnipresenza Della Mente Scimmia
La "scimmia" è sempre lì, anche quando vuoi goderti il momento senza di essa, quando sei solo e stai solo cercando di rilassarti, quando sei tra le braccia del tuo amante, quando stai cercando di inseguire i tuoi sogni.
Anche se questo può sembrare scoraggiante, in realtà è una buona notizia.
Se riesci a concettualizzare la tua ansia come un falso allarme e i tuoi pensieri ansiosi come il chiacchiericcio di una scimmia, hai già iniziato la tua guarigione.
Capisci che la mente della scimmia è una parte attiva di te, ma tu non sei la scimmia.
Nella terapia cognitivo-comportamentale chiamiamo questa defusione.
Diventare consapevoli di questa differenza disinnesca la parte di te che è iperattiva alla minaccia e la parte razionale di te che può notare i tuoi pensieri, emozioni e sensazioni corporee e imparare a ignorarli quando necessario.
Lavorando con i pazienti, ho imparato che la defusione è molto più facile quando concettualizziamo la fonte dell'ansia non come un mostro interiore, ma solo come una scimmietta spaventata che cerca di fare il suo lavoro.
Ti sarà necessario sviluppare una certa resilienza agli allarmi della scimmia in modo da poter pensare e agire chiaramente in situazioni in cui di solito l’attenzione del tuo cervello viene dirottata.
Avere più resilienza ti consentirà anche di essere più intraprendente e flessibile quando si presentano minacce reali. Con la pratica alla fine proverai meno ansia. E c'è un bonus. Mentre segui questa pratica, avrai più chiari quelli che sono i tuoi valori personali e ti riorienterai verso ciò che il tuo cuore desidera.
Con una nuova consapevolezza sulla mente della scimmia, hai fatto il primo passo verso la guarigione.
Ora puoi comprendere che la tua ansia non ti definisce.
È una parte distinta da te che è al di fuori del tuo controllo diretto.
Ma puoi sempre disinnescarne il suo potenziale nocivo.
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