Depressione: Comprendere E Superare Il Male Di Vivere

Sabrina Bush Psicologo

Depressione … è un termine che fa paura …

Anche chi non l’ha mai sperimentata, l’ha almeno vista e osservata in qualcuno che conosce, vicino o meno che sia.

Il volto di chi vive quel “vuoto esistenziale” in cui la vita ha perso il senso del suo incedere, non può che, istintivamente, mettere un senso di angoscia anche in chi si limita ad osservarne gli effetti sugli altri.

Sì, perché, tutti sappiamo, che la depressione potrebbe venire a bussare anche alla nostra porta. Magari nel modo più inaspettato possibile.

Ci fa paura quel impatto fisico ed emotivo che va a scardinare il nostro vissuto.

Ovvio che un episodio di depressione non fa una diagnosi di Disturbo Depressivo Maggiore.

Le mutazioni dell’umore possono rientrare in una casistica di “normalità” anche se possono talvolta arrivare a problematiche psicologiche di cui la depressione è solo il segnale più evidente.

Resta il fatto che il “male di vivere”, espressione che contraddistingue il significato di depressione, sia una delle malattie mentali che più si sta espandendo tra la popolazione di tutto il mondo.

Da considerare che la gravità del livello depressivo incide non poco sulla percentuale di persone che tentanto il suicidio.

La maggior parte dei cosidetti “depressi”, però non arrivano a “pensare” all’atto senza ritorno del togliersi la vita, ma lamentano sintomi comuni: stanchezza cronica e pervasiva, mancanza di motivazione e voglia di fare, nervosismo eccessivo e calo del desiderio)

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La Depressione: Le Sue Diverse Forme Di Espressione

Ma che cos’è la depressione?

In psicologia, la depressione è una malattia mentale che viene inserita nella grande “famiglia” dei disturbi dell’umore.

Spesso si tende ad estenderne la circoferenza di manifestazione anche a tutti quei momenti di umore basso, che in realtà non dovrebbero appartenervi.

La realtà che le tipologie di disturbo depressivo sono diverse.

Tipologie Di Depressione

Tra le forme di depressione conosciute e riconosciute troviamo …

- se il punto di osservazione sono i sintomi:

  • il disturbo depressivo maggiore
  • il disturbo depressivo persistente
  • altri disturbi non propriamente specificati

- se il punto di osservazione sono le cause:

  • disturbo disforico premestruale
  • disturbo depressivo associato (condizione o malattia fisica ecc)
  • disturbo depressivo iatrogeno (indotto da sostanze nocive o farmaci)
sabrina bush - Psicologa e Psicoterapeuta

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I Sintomi Della Depressione

Quali sono i sintomi della depressione?

I segnali che ci possono avvertire della presenza di una sindrome depressiva possono presentarsi in modo più o meno evidenti in base anche al grado di intensità raggiunto dalla problematica.

I sitomi iniziali più comuni che dovrebbero accendere un allarme soprattutto in chi ci sta vicino sono:

 

  • umore basso prolungato nel tempo
  • disequlibri a livello cognitivo e motorio
  • un senso di fatica e stanchezza che si fa sempre più pervasivo
  • l’incapacità di mantenere l’attenzione e il focus sulle cose da fare
  • perdita della voglia di praticare le cose che ci piacciono
  • la tendenza a incolparsi di ogni cosa
  • difficoltà profonda anche nel prendere anche solo delle piccole decisioni
  • eccesso o mancanza di fame prolungata nel tempo
  • l’impressione di vivere in un tempo “rallentato
  • una qualità del sonno compromessa e problematica
  • la comparsa di pensieri che presentano il suicidio come una delle possibili soluzioni

 

Anche la comparsa di attacchi d’ansia e di panico improvvisi possono rivelarsi la premonizione di uno scombussolamento emotivo e psicologico che si manifesterà in modo completo con la comparsa di un disturbo depressivo.

Da notare e rimarcare che non sono pochi i depressi che, nel tentativo di alleviare anche solo momentaneamente la loro sofferenza, ricorrono all’abuso di alcol e altre sostanze nocive.

depressione

Cosa Causa Una Depressione

Soffrire di depressione significa entrare in quel “buio interiore” che viene a trovare sempre più persone in tutto il mondo e che non sempre arriva da un sentiero ben tracciato e visibile.

Talvolta, si ha come l’impressione ci sia piovuto addosso dal cielo nonostante veniamo da un periodo di giornate assolate e divertenti.

La verità, che emerge da sempre più ricerche sull’argomento, è il fatto che si rivela quasi sempre fallace il tentativo di circoscrivere e individuare un’unica causa specifica.

Sembra emergere un’immagine che il “mare” della depressione, venga, il più delle volte, alimentato da vari “fiumi emotivi” che si riversano in esso.

Ambiente, patrimonio genetico, deposito epigenetico, situazioni esistenziali … il puzzle della depressione si compone dopo aver unito varie tessere.

Ecco perché la sua comprensione non può che derivare da un’indagine il più possibile soggettiva. Così come non può che essere individuale il percorso che ci può riportare a intravedere una luce nella nostra vita.

A noi non restano che alcuni dati: la depressione è più femminile che maschile e negli ultimi tempi sta invadendo una fascia d’età che, nell’opinone comune, dovrebbe manifestare il massimo dell’energia vitale: quella che va dai 20 ai 30 anni.

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Come Si Arriva Ad Una Diagnosi: Soffro Di Depressione o No?

Come si manifesta la depressione?

Come sempre, si può arrivare ad una conclusione diagnostica meno fallace possibile, solo attraverso un’indagine approfondita.

Se parliamo di umore depresso, questa ricerca e analisi del vissuto del paziente deve essere fatto con un’attenzione ancora più marcata. Circoscriverne non solo la presenza, ma anche le sue origini, i suoi segnali e i modi di espressione, è il modo più semplice e diretto per trovare la giusta via per uscirne.

Per distinguere la diagnosi precisa tra i diversi stati depressivi diventa fondamentale la ricerca della presenza di vari tipi di sintomi e segnali.

I test che si possono effettuare sono di vario tipo e possono fornire davvero degli indizi utili per arrivare con una certa sicurezza alla diagnosi finale.

Cos’è La Depressione “Sorridente”?

Quando una parla di crisi depressiva, va da sé, che si pensa ad una situazione di tristezza interiore che si manifesta anche a livello esteriore attraverso espressione di letargia e disperazione.

Il depresso, nell’accezione comune, è la persona che fa perfino fatica ad alzarsi dal letto la mattina.

Una descrizione, che spesso, è vero, corrisponde alla realtà di molti casi.

Eppure esiste una tipologia di depressione, definita “sorridente”, in cui una persona, seppur soffrendo interiormente, continua ad apparire felice e serena agli occhi delle altre persone.

Tanto che ai più, la sua vita sociale viene percepita “normale”.

E’ una forma di attacco depressivo non ancora pienamente riconosciuta dalla psicologi ufficiale ma spesso viene categorizzata come una forma di disturbo depressivo maggiore con modalità espressive atipiche.

Molti dei sintomi di questa casistica depressiva assomigliano alle altre forme di depressione, ma la differenza sta proprio nella volontà di nasconderli ad occhi indiscreti.

I livelli di energia vitale, quando non si è soli, rimangono soddisfacenti. Ma proprio per il fatto di avere a disposizione dell’energia per agire, il rischio di suicidio, nella depressione sorridente è più elevato di altre forme di questa malattia.

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Chi Sono Le Persone Più A Rischio Di Depressione?

A chi e come viene la depressione?

La vita ci espone a continui cambiamenti che possono venire a trovarci quando siamo impreparati ad affrontarli: una relazione che si interrompe, la perdita del lavoro, un lutto improvviso …

Chi vive un disturbo depressivo, lo sperimenta in modo soggettivo, seppur all’interno di una gamma di modalità espressive comuni.

Una società che spesso ci impone di essere impeccabili in ogni situazione della vita, ci spinge a celare le nostre fragilità. Nessuno vuole apparire “debole” per non essere gettato in un tritacarne di critiche e giudizi.

Si può soffrire, basta farlo nel silenzio più assoluto. Questo è il diktat del mito dell’uomo moderno, che deve essere inarrestabile e invulnerabile.

E spesso gli effetti della depressione vengono a dirci proprio questo: se non accetti la tua vulnerabilità e la tua intima fragilità soffrirai per sempre …

La depressione viene a suggerirci che la via della felicità corrisponde a quella delle incertezze. Ogni giorno potrebbe arrivare una tempesta a spazzare via tutto quello che sei stato fino a ieri.

Quindi puoi anche costruirti dei castelli in aria, basta che poi non prertendi di viverci dentro per sempre.

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Depressione: Come Uscirne Da Soli

La depressione acuta è un mostro che risulta spesso troppo soverchiante per affrontarlo con le sole proprie forze.

Ci sono però, alcuni suggerimenti che possono tornare utili se si ha la forza di non arrendersi alle prime “picconate” che arreca al nostro umore.

Eccone alcuni:

- Rendere equilibrato e nutriente il proprio regime alimentare: cioccolato fondente, omega 3 e uova danno una spinta significativa alla produzione di serotonina, l’ormone della felicità

- Fare attenzione alla qualità del proprio sonno: dormire troppo poco non aiuta, ma nemmeno prolungare il riposo oltre le 8 ore. Dormire troppo si traduce nell’andare a rinforzare quella sensazione di fatica e spossattezza che spesso pervade il depresso

- Disennscare il pensiero catastrofico: nel depresso si alza la sensibilità verso le situazioni negative vissute e si perde la capacità di rimanere nella realtà delle cose.

- Rimanere comprensivi e compassionevoli verso se stessi: la depressione non è una iattura che tocca solo agli “sfigati”. Chi soffre non è più fragile degli altri. A tutti, venendo al mondo, tocca una fetta di sofferenza e dolore, ma solo chi si rifiuta di accoglierli e ascoltarli è condannato a permanervi a lungo.

- Coltiva la presenza nel qui e ora: il passato ci perseguita, il futuro ci angoscia. Viviamo in un “altrove” che è sempre causa di dolore: o non possiamo fare nulla per cambiarlo, o non possiamo fare nulla per prevederlo e governarlo.

- Non rifiutare l’incontro con l’altro: delle buone relazioni sociali possono rivelarsi un utile salvagente per chi, all’improvviso, si ritrova in mezzo al mare della depressione. Abbiamo necessità di confrontarci con gli altri per crescere e progredire.

- Agisci ogni giorno: sforzati di compiere delle azioni quotidiane con regolarità. All’inizio l’apatia che ti pervade te lo farà sentire come il più pesante dei passi da fare, ma appena coglierai le prime sensazioni positive inizierai a gettare le basi per una solida autostima.

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Ma Fare Da Soli E’ Rischioso

Ritengo, però, che uscire da un distrubo depressivo conclamato, sia un percorso davvero gibboso se non impossibile, da affrontare con le sole proprie forze.

Siamo in un contesto psicologico dove nessuno può fornire cure miracolose.

Lo stato di spossattezza fisica e sfinimento psicologico in cui viene gettato un depresso, è talmente dilaniante, che non si può avere la forza di alzare la testa da soli.

Perché?

Perché è l’intera attività cerebrale ad esserne coinvolta.

Dagli “ingranaggi” cognitivi ai livelli ormonali. Dalle varie aree cerebrali alle varie parti del corpo. Tutto viene travolto e alterato …

Sono mutazioni così impattanti ma poco comprensibili e poco riconoscibili che tentare di “dipanarli” da soli si rivela spesso un vicolo cieco.

Non è semplice confrontarsi con le sole proprie forze con radicati sensi di colpa, profonde vergogne, diffusi sensi di inutilità. Si rischia sempre di rafforzarli ed entrare in un circolo vizioso senza fine.

La forza di volontà personale spesso non basta ed è necessario comprendere che lasciar dilagare un momento depressivo su tutti gli aspetti della nostra vita, può rivelarsi molto pericoloso e, in alcuni casi, fatale.

Spesso ci sembra di averla superata da soli, ma alla fine ha solo cambiato pelle e si è materializzata in una forma diversa.

Ecco perché ritengo che è sempre meglio farsi aiutare per uscire da una lunga crisi depressiva.

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Come Guarire Dalla Depressione In 5 Step

Prima di discutere dei 5 passi che ti possono aiutare a usicre da uno stato depressivo, voglio rassicurarti subito: guarire dalla depressione è possibile.

Il depresso sta davvero male e desidera sempre potersene liberare.

Ma come può farlo quando si ritrova disperato e senza energie per agire?

Non sempre i farmaci sono un toccasana senza conseguenze e provare a seguire altre strade potrebbe rivelarsi la scelta migliore.

Esistono alcuni step che, se percorsi uno dopo l’altro potrebbero farti apparire meno buio e minaccioso il mondo che osservi attorno a te:

 

1- riconosci i primi sintomi che compaiono

2- chiedi un supporto psicoterapeutico

3- circoscrivi la causa della tua problematica e raccogline il messaggio sottostante

4- Sperimenta quali situazioni ti fanno sentire meglio

5- Tieni memoria dei tuoi risultati per prevenire le ricadute

1- Non Sottovalutare I Primi Sintomi Della Depressione

E’ la fase della consapevolezza della situazione che stai vivendo.

Per ucire dalla depressione serve sempre uno “scatto mentale” che ci spinge ad agire e a voler, a tutti i costi, stare meglio.

Uno scatto che non può che essere soggettivo e specifico in ognuno di noi.

Il riuscire a prendere piena coscienza del proprio disagio è una passaggio decisivo verso la cura della propria depressione.

E’ come, anche in mezzo alla disperazione più pervasiva, riuscissimo a percepire una vocina interiore, che dalle profondità della nostra anima, ci spingesse e ci motivasse ad agire e a non arrendersi.

Ecco perché, anche nel pieno scatenarsi del dolore, è essenziale ascoltare il chiasso della nostra interiorità.

Davanti ai primi sintomi di depressione, cercare di sfuggirgli o combatterli, non sarà mai la decisione migliore da prendere.

Quando ti ritrovi per troppo tempo nei bassifondi del tuo umore, è necessario dare fondo a tutto il tuo coraggio e iniziare a porre in essere delle possibili soluzioni.

2- Affidati Ad Un Percorso Psicoterapeutico

Uscire da un profondo stato depressivo con le sole proprie forze potrebbe rivelarsi davvero una montagna troppa irta da scalare.

Dal buio della propria interiorità è più facile uscire se trovi qualcuno disposto a tenerti una laterna che ti illumini la strada. Ovvio che bisogna liberarsi di quella convinzione che ci porta a pensare che dagli psicologici ci vanno solo i “matti”.

Andare da uno psicoterapeuta è il segno della piena accetazione della propria problematica. Un passo di per sé già molto importante.

Uno step che ci conduce a un primo risultato importate: ricevere una diagnosi più puntuale e precisa, per porre delle basi sicure per spiccare il volo verso la soluzione.

La metodologia terapeutica che utilizzo per gestire al meglio dei problemi di depressione è l’analisi transazionale.

E’ un approccio psicologico che mira ad indagare gli stati dell’io che compongono la personalità di un individuo.

Il fine è portare a livello cosciente tutti quei comportamenti nocivi che reiteriamo in continuazione e che ci portano lontano da quello che vorremo essere e da quello che vorremo realizzare.

Un lavoro di consapevolezza che ci deve portare a ritenere “naturale” il cambiare la rotta che fin lì abbiamo scelto nella vita ma che non ci ha mai condotto nel porto della nostra realizzazione.

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3- Circoscrivi L’Origine Della Tua Depressione

Puoi scongiurare il ripetersi di una ferita senza individuare ciò che ti ha procurato la lesione?

Conoscenza e consapevolezza sono le “armi” con cui possiamo affrontare ogni difficoltà che si presenterà nella vita.

Talvolta la depressione è il frutto di un lungo percorso di ripetuti traumi in una storia contorta talmente dolorosa che solo il supporto di uno psicologo o di uno psicoterapeuta può dipanare.

Altre situazioni depressive sono più legate ad un singolo evento di sofferenza che ci piove addosso all’improvviso come un fulmine a ciel sereno. Potrebbe essere la morte di una persona cara o la fine apparentemente inspiegabile di una relazione sentimentale.

In questo ultimo caso uno psicoterapeuta potrebbe accompagnarti in un percorso di elaborazione del lutto che ti porterà verso una nuova rinascita interiore.

Resta il fatto che, nella maggior parte dei casi, la depressione ha un’origine multifattoriale, che solo un profondo lavoro su se stessi, può portare alla luce.

Ogni pianta che si vuole curare va osservata dalle radici. Ogni persona che si vuole aiutare va compresa, osservando con compassione il suo vissuto.

La convinzione di partenza deve essere però perentoria: non esiste dolore che non si possa accettare, comprendere e trasfomare.

Quando accettiamo la resa senza condizioni nei confronti della vita, dalla nostra esistenza iniziano a scomparire tutti quei “mostri” che ci terrorizzavano.

4- Vuoi Vincere La Depressione? Aumenta Le Tue Fonti Di Piacere

E’ là, in fondo, a quel pozzo nero in cui ti sembra di essere precipitato, che devi iniziare ad accarazzare il tuo corpo e la tua anima.

Praticare uno sport, prenderti cura del tuo corpo, affidarti alla tua creatività, impegnarti in attività intellettualmente stimolanti, dedicare del tempo a sostegno degli altri …

Dalla depressione si esce quando ridecidi che al centro della tua esistenza ci sei tu, con tutti i pregi e i difetti che hai.

Il “male di vivere” viene solo a dirci che ci stiamo scordando di “diffondere” nel mondo la nostra unicità. E’ quella forma di espressione che appartiene solo a noi e che, inevitabilmente, piacerà a qualcuno e non piacerà a qualcun altro.

Ma se la natura divina che ci abita ci vuole “ciliegio”, cometteremo un “peccato mortale” vestirci di aghi per assomigliare ad un pino.

5- Trasfoma I Risultati Raggiunti In Un Nuovo Modo Di Vivere

Hai sofferto, hai compreso, hai cambiato … non sprecare questo lavoro di conoscenza di te perdendoti di nuovo tra i “sobborghi” tristi della vita.

Preserva e conserva le nuove abitudini come fossero le nuove fondamenta di un nuovo modo di vivere. Se ti sei aperto al flusso naturale della vita, ricorda che, permmettere alle tue paure di costruire nuove dighe, ti riporterà indietro nel tempo.

E lo dice anche la saggezza tradizionale ... il problema non è sbagliare ma il perseverare nell’errore.

Prendersi cura di sé, esplorare sempre più a fondo le proprie parti buie, scoprire ogni giorno nuove parti di sé, è l’incessante lavoro di un’intera vita.

L’importante non è correre come un forsennato, ma aggiungere un passo in avanti, ogni giorno, al proprio percorso personale.

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Ma Quanto Può Essermi Di Aiuto Un Percorso Psicoterapeutico?

La psicoterapia è la modalità d’approccio più efficace per liberarsi dalla depressione e dal quel “male di vivere” che la contraddistingue.

Toccare con mano” ciò che ci sentiamo “ribollore” nell’anima è la via maestra per arrivare a indentificare l’origine e la causa del nostro “star male”.

E ritengo complicato navigare nel buio della propria interiorità senza il supporto di qualcuno disposto a reggererci una lampada che ci illumini la via.

Ma chi ha più bisogno di una psicoterapia in caso di depressione?

A mio avviso ci sono tre “profili” di depressi che dovrebbero farsi aiutare:

 

  1. Chi pensa di essere sempre stato un depresso e che ritiene, questo stato profondo di sofferenza, come una pelle che lo identifica
  2. Chi sa già qual è la causa del suo malessere diffuso: ha subito un lutto, è stato abbandonato dal partner, ha perso il lavoro ecc.
  3. Chi ha una specie di depressione nascosta. Soffre di alcuni sintomi ma senza che siano sufficienti per indirizzarsi verso una disgnosi di disturbo depressivo acclarato.

 

Il alcuni casi, il percorso psicoterapeutico abbisogna di essere accompagnato dalla temporanea somministrazione di farmaci.

Resta il fatto che la possibilità di comprendere la sofferenza di un paziente a livello profondo, permette alla psicoterapia di poter trattare ogni tipo di situazione depressiva.

Conclusioni

Il “male di vivere” è un ombra scura che si sta spargendo per il mondo a macchia d’olio. E le conseguenze della depressione, quando non curata e attenzionata, possono essere davvero devastanti.

Vivendo in un mondo dove, teoricamente “tutto è possibile”, alla fine molte persone si scontrano con il dolore del “non sentirsi all’altezza delle sfide che ci aspettano”.

Tra quello che siamo e quello che dovremmo essere (spinto dagli stimoli esterni e non interni) si crea un spazio vuoto dove ci perdiamo.

Non abbiamo più riferimenti, non abbiamo più sicurezze, ci troviamo in mezzo ad un mare movimentato senza intravedere uno “straccio” di terra ferma.

Eppure, il “sentirsi persi e abbandonati” tra i flutti dell’esistenza dovrebbe essere l’occasione da sfruttare per “ritrovare” noi stessi in modo più completo e profondo.

Chi accetta il viaggio della vita, accetta il rischio di perdersi. Ma è solo perdendosi che sapremo chi siamo.

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Dott.ssa Sabrina Bush

Dott.ssa Sabrina Bush

Educatrice, Psicologa e Psicoterapeuta con esperienza decennale.

Nata negli Stati Uniti e cresciuta in Italia, ha da sempre coltivato un'autentica passione per le materie psicologiche e per tutte le strategie e le tecniche che si pongono il fine di aiutare le persone a trovare l'assetto mentale più adatto alle proprie caratteristiche personali e più funzionali al raggiungimento dei propri obiettivi.

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