Paura Di Essere Rifiutati: Il Timore Che Porta All’Ansia Sociale
“Cosa penseranno di me?”
Ti poni spesso questa domanda?
Per la maggior parte delle persone che lottano contro una forma di timidezza pervasiva, questa domanda occupa spesso molto spazio nella loro mente.
In effetti, la paura che gli altri ti giudichino e ti scrutino è il segno distintivo dell’ansia sociale. Il timore di essere rifiutati è una forma di paura ancestrale che ci ricorda che per millenni abbiamo vissuto in un ambiente in cui, essere esclusi dal proprio gruppo di appartenenza, significava mettere a repentaglio la propria vita.
Nel post precedente abbiamo parlato di come alla base della fobia sociale ci sia la convinzione di NON ESSERE ABBASTANZA BRAVO e quindi di non meritare l’attenzione e l’amore altrui.
Ecco che un eventuale rifiuto andrebbe a confermare questa convinzione. Un'esperienza quindi che si vorrebbe a tutti i costi evitare perché percepita come troppo frustrante da sopportare.
La paura del rifiuto, quando diventa pervasiva in ogni aspetto della nostra vita, rende tutte le nostre relazioni molto fragili.
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Ma Perché Essere Rifiutati Fa Così Male?
Chi ci giudica negativamente proverà sentimenti spiacevoli verso di noi come rabbia, irritazione, fastidio, disapprovazione e disgusto.
Ma perché ci fa cosi male sapere di non essere nelle grazie di qualcun altro?
Perché, soprattutto quando siamo timidi, diventiamo egocentrici, ci convinciamo che tutto gira intorno a noi.
Ogni rifiuto viene percepito come una conferma della nostra intrinseca inutilità come persona.
La crudeltà del critico interiore, può diventare una compagna costante per chi soffre di ansia sociale. Il suo intento sarà sempre quello di evidenziarti i motivi per cui non meriti amore dagli altri.
Un problema che origina dentro di te e che ti renderà impossibile entrare in profonda connessione con qualcuno.
La convinzione di non essere abbastanza rende il rifiuto intollerabile.
Ma se sei disposto a comportati in modo diverso, scoprirai che il rifiuto smette di essere un'esperienza travolgente che innesca un forte disprezzo verso te stesso.
Imparerai invece a tollerarlo e a rafforzarti per affrontare gli inevitabili rifiuti che in cui incapperai nel tuo percorso esistenziale.
Come Cerchiamo Di Fuggire Da Un Rifiuto
Se qualcosa ci provoca dolore, tendiamo ad evitarlo.
E poche esperienze sono più dolorose per gli esseri umani della sensazione di essere inutili e non amati.
È scomodo, doloroso, imbarazzante e scoraggiante, quindi facciamo tutto il possibile per evitarlo.
Ma il costo di questa strategia, tuttavia, è piuttosto elevato.
Cosa succede se eviti ogni forma di rifiuto?
Cosa succede quando eviti tutti i rischi?
Quasi tutto ciò che vale la pena inseguire nella vita richiede l’assunzione di una certa misura di rischio.
Che si tratti di fare domanda di accesso ad un corso di laurea, di avvicinarsi a una donna che trovi affascinante, di fare il lavoro dei tuoi sogni o di perseguire una carriera che ti riempia di passione, incontrerai inevitabilmente dei rifiuti lungo il percorso.
Molti rifiuti.
Quindi, innanzitutto, è importante osservare le modalità che metti in pratica per evitare il rischio e il rifiuto.
Questo ti aiuterà ad acquisire consapevolezza dei tuoi schemi di pensiero. Un primo passo essenziale per applicare le strategie che imparerai in seguito.
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Prima Strategia Di Fuga: L’Evitamento Basilare
Il modo principale per cercare di evitare il rifiuto è l’evitamento.
Il concetto è decisamente semplice: se evito tutte le potenziali situazioni di rifiuto, non verrò rifiutato.
Diventa quasi un’impostazione predefinita: evitiamo semplicemente tutto ciò che potrebbe portare al rifiuto.
Lo evitiamo perché non vogliamo provare alcun dolore derivante dal rifiuto.
Seconda Strategia Di Fuga: Mettere La Maschera Del “Bravo Ragazzo”
Un modo leggermente più sofisticato per evitare il rifiuto è diventare eccessivamente caloroso, amichevole, gradevole e gentile con qualcuno.
L'eccessiva gentilezza nasce dalla paura e si concentra nel dire e fare qualunque cosa pensiamo che dovremmo fare per piacere all'altra persona.
Ciò può includere l’essere d'accordo con qualunque cosa dica l'altra persona.
Potremmo arrivare a sorridere e ridere ad una battuta, indipendentemente dal fatto che la troviamo divertente o meno.
Un'altra forma di comportamento adottata potrebbe essere l’eccessiva generosità.
Dopotutto, se do tutto agli altri, come potrebbero rifiutarmi?
Ma se il “DARE” proviene da un luogo di paura e di bisogno di approvazione, non si rivela mai proficuo.
E’ la situazione in cui, pensando di non essere abbastanza per essere amato, cerco di conquistare gli altri dandogli tutto, perché resto convinto che non mi amerebbero mai per quello che sono.
E’ una forma di evitamento del rifiuto che raramente porta a un risultato soddisfacente.
Terza Strategia Di Fuga: Creare Distanza
Un altro modo per evitare il rifiuto è mostrarsi distaccati o distanti.
Questa strategia comporta l’immissione di un atteggiamento sprezzante nelle interazioni con le altre persone.
Diciamo che è il rovescio della medaglia dell'approccio del bravo ragazzo esposto prima.
L'idea alla base è: siccome so che alla fine mi rifiuterai, per evitarlo, ti rifiuterò fin dall’inizio
E’ un modo per proteggerci.
Ovvio che il prezzo da pagare sarà alto: mi allontanerò anche dalle persone veramente interessate a me!
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Più ci chiediamo cosa pensano gli altri di noi, più inconsciamente diamo per scontato che ci rifiuteranno.
E’ un presupposto che andrà ad alimentare continuamente la nostra convinzione di INADEGUATEZZA
E più mi convinco di essere inadeguato, più farò in modo di fuggire da un possibile rifiuto.
Un circolo pernicioso senza fine.
Come si può affrontare il rischio di un’azione da compiere se sono convinto in partenza che andrà male?
Qualsiasi cosa faremo con questo assetto mentale sarà naturalmente orientato al fallimento.
Prova invece pensare a come ti comporteresti se sapessi di non poter fallire?
Agiresti con la calma e determinazione necessaria per elevare al massimo le tue possibilità di successo.
Tutto questo per sottolineare il potere che hanno su di noi le nostre convinzioni.
Migliorale e migliorerai la tua vita.
L’Ipersensibilità Al Rifiuto
La paura del rifiuto è una delle esperienze più comuni per chi soffre di ansia sociale.
L’ipersensibilità nei confronti di un possibile rifiuto ci porta ad evitarlo a tutti i costi.
Invece di recepirlo come un evento passeggero che è normale possa accadere quando decidiamo di correre dei rischi, finiamo per trasformarlo in un trauma emotivo in grado di procurarci ferite difficili da rimarginare.
Ci convinciamo che la persona che ci rifiuta nutri odio per noi e presumiamo che inizieranno ad odiarci anche tutti quelli che sono a conoscenza del rifiuto che abbiamo subito.
E’ un errore cognitivo che parte dal presupposto che una volta che una persona fa qualcosa, tutti gli altri ne seguiranno l'esempio come una scintilla che scoppia in un magazzino di polvere da sparo.
La nostra ipersensibilità al rifiuto ci porta ad esagerare ciò che immaginiamo che gli altri pensino di noi.
Se qualcuno ci dice un “no, grazie” o un “non adesso”, finiamo per tradurlo con un “Ti odio. Sei patetico. Non mi piaci"
Un semplice “NO” lo percepiamo come una completa manifestazione di repulsione.
Ogni sottile forma di disapprovazione viene accolta come un’autentica pugnalata al cuore, come un'esperienza intensamente scomoda o dolorosa perché va a risvegliare la convinzione che si è radicata in te "Non sono abbastanza".
Il Desiderio Di Piacere A Tutti
Quando siamo socialmente ansiosi e preoccupati che gli altri ci rifiutino perché ci sentiamo inadeguati, possiamo trovare intollerabile il fatto di non piacere a qualcuno.
Ogni persona che non ci approva è un’ulteriore dato che conferma un fatto: non meritiamo di essere amati.
Più temiamo questo, più temiamo che altre persone si rendano conto della nostra vera natura imperfetta e ci rifiutino a loro volta.
Per compensare, facciamo di tutto per piacere a tutti.
Una missione folle e inevitabilmente fallimentare. Da qualche parte lungo il nostro percorso, a qualcuno non piacerà qualcosa di noi.
Ed è necessario liberarsi di questo peso per spiccare il volo nella vita.
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Il Tentativo Di Stare Alla Larga Da Ogni Tipo Di Conflitto
L’ansia sociale può rende l’esperienza del rifiuto così dolorosa che spesso finiamo per evitare tutto ciò che sembra gli può, anche lontanamente, assomigliare.
Ciò spesso include discussioni, disaccordi e qualsiasi forma di conflitto.
Quando non siamo d'accordo con qualcuno, o qualcuno non è d'accordo con noi, possiamo sentirci tesi e pieni di sentimenti di disapprovazione.
Questo può essere vissuto come un rifiuto e può risultare scomodo da gestire.
La nostra paura del rifiuto ci fa temere il conflitto, perché qualsiasi livello di contrasto personale risulta sempre minaccioso per la stabilità di una relazione.
E assumiamo i comportamenti di cui abbiamo già parlato: fuggiamo dal conflitto 0 diventiamo eccessivamente gentili e premurosi per non farlo innescare.
Più spesso semplicemente non diciamo nulla e teniamo per noi le sensazioni spiacevoli per poi esprimere la nostra frustrazione in altri modi.
Evitare i conflitti può avere un effetto negativo sostanziale sulle nostre vite.
E’ necessario quindi sviluppare un certo livello di assertività per aumentare notevolmente il tuo senso di benessere all’interno delle tue relazioni.
Ma la prima relazione su cui porre attenzione, per liberarsi del giogo dell’ansia sociale, è quella con te stesso.
E’ la relazione più significativa che hai e quella che determinerà la qualità di tutte le altre tue relazioni.
Se sei regolarmente in disaccordo con te stesso, continui a criticarti e non ti piace chi sei, diventa molto difficile connettersi con gli altri.
Quindi inizia a farti una domanda: “Come mi sto trattando?”
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