Rabbia: L’Incomprensione di Sé e degli Altri
Rabbia eccessiva … quando non comprenderci e non comprendere gli altri ci fa scattare …
La rabbia appartiene alla categoria delle emozioni umane fondamentali. Quella classe emozionale in cui si trovano anche felicità, tristezza, ansia e disgusto.
Sono le emozioni che sono nate con noi fin dai tempi della comparsa dell’uomo sulla terra. Emozioni che hanno percorso tutto l’arco della nostra evoluzione.
La rabbia è intimamente correlata a quel meccansimo di “lotta, fuga o congelamento” che ci accompagna fin dalla notte dei tempi. In sé è un’emozione che ha il compito di farci reagire prontamente davanti ad una minaccia percepita.
Ma c’è da sapere che la rabbia quando innescata troppo facilmente e troppo frequentemente, nel lungo termine, va a danneggiare la nostra salute e la qualità delle nostre relazioni.
Alcuni studi hanno dimostrato come il rilascio continuo degli ormoni dello stress che si verificata in un’esplosione di rabbia, può distruggere i neuroni delle aree cerebrali associate al giudizio e alla memoria a breve termine.
Inoltre può provocare non pochi problemi al nostro sistema immunitario.
Imparare a gestire in modo adeguato, la “potenza energetica” di questa emozione fa parte di un percorso di crescita che mira alla piena espressione di sé.
E’ ciò di cui parlo in questo articolo …
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Proviamo A Comprendere La Rabbia Nociva Con Un Esempio
Mettiamo che ti trovi seduto su auto ma non sai bene come farla partire e qualcuno da fuori ti dicesse di introdurre la chiave, premere la frizione e innestare la marcia.
Tu entri subito in panico e ti metti sulla difensiva perché non riesci a trovare né la chiave, né il buco dove introdurla.
Noti solo un pulsante con su scritto “Start” ma non vedi altro. La persona fuori dal mezzo, insiste a propinarti i suoi consigli.
Ti racconta di come ha acceso mille volte la sua auto e che quindi devi fare così e basta.
Tu cominci ad arrabbiarti perché lui non comprende che tu sei su un auto diversa dalla sua, con un sistema di accessione completamente diverso.
Glielo gridi ma lui continua con la sua versione.
Gli chiedi ancora aiuto, e gli fai capire che non ti interessa di come si accede la sua auto e di quanto sia bella, tu vuoi accendere la tua e partire.
Così arriva un passante e notando una situazione cosi concitata ti chiede perché sei così arrabbiato, in fondo si sta cercando solo di aiutarti.
Ma loro sanno solo come funziona la loro auto, sanno accendere solo la loro auto. E ti accorgi, amaramente, che le persone non ti capiscono, i loro consigli, i loro suggerimenti sono inutili per te.
Non ti ascoltano e parlano della loro auto e ti fanno “pesare” che se non comprendi il loro linguaggio, è solo colpa tua.
Tu rimani lì, fermo su un’auto che non parte e non ti porta a conoscere la felicità che il mondo ti può riservare.
Hai bisogno che qualcuno ti dica come si accende la tua macchina, non la macchina di un altro.
La Frustrazione Dell'Incomprensione
La percepisci l’onda frustrante della situazione descritta?
Ti è noto questo “flutto” che sale piano come la marea ma poi si abbatte come uno tsunami sulle spiagge della tua mente, lasciando la desolazione della distruzione?
L’auto è la nostra mente, è quella che ci deve accompagnare nel viaggio di un intera vita.
Davvero avresti il coraggio di iniziare un viaggio così lungo senza conoscere le caratteristiche del tuo mezzo?
Capirai che è il pulsante “start” ad accendere la tua auto, soltanto quando imparerai la lingua, “straniera” a tanti, della nostra mente.
E’ la lingua che si fonda su una frase scolpita sulla pietra fin dalla notte dei tempi:
→ ognuno possiede un’auto (mente) unica e diversa da tutti gli altri ←
Una “frase-chiave” che appare banale, ma diventa originale e trasformativa nel momento che la inserisci per bene nel cruscotto della tua mente.
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L'Unicità Del Nostro Essere
La tua auto (mente) è solo tua. Non ne esiste un’altra uguale.
Se diventi consapevole di questo, capisci che puoi fare solo tre cose davanti ad un persona che si trova in panne con la propria auto:
- Ascoltare con umiltà la descrizione che ti fa del proprio mezzo (la mente)
- Approvarne l’esperienza e le emozioni che ne nascono
- Esplorare con lui se ci sono delle azioni possibili per aiutarlo a partire
- Ma per farlo devi vestire il tuo ego con gli abiti della compassione
Devi essere disposto a riconoscere che quella è la sua "auto" e devi essere autentico nell’esprimergli il desiderio di conoscere ciò che sta sperimentando e vivendo.
Solo allora riceverai in dono la possibilità di vedere sempre una luce in fondo a qualsiasi tunnel.
Solo allora puoi sederti accanto a lui mentre guida.
Tutto questo per dirti quello che dovrebbe essere il tuo approccio mentale in ogni interazione:
→ sempre meno avvinghiato alla necessità che gli altri vedano le cose come le vedi tu ←
Solo allora sarai libero e aiuterai gli altri ad esserlo a loro volta.
E’ la legge dell’interesse composto delle emozioni. Una legge che Lao Tzu riassumeva così:
“Se vuoi ricevere tutto, rinuncia a tutto”
Quando dico che ognuno ha la sua auto, sto affermando che ognuno ha la propria storia.
Se la guardi in questa prospettiva, scompaiono dalla faccia della terra tutti i “mostri” e restano soltanto un mucchio di storie.
Non sto cercando di giustificare nessuno.
Cercare di “spiegare” un comportamento vive su un’altra frequenza mentale dal “giustificare” un comportamento.
Significa solo che noi, qualsiasi cosa siamo in questo momento, lo siamo diventanti dopo essere passati da un’infinita sequenza di altri momenti.
E se fai lo sforzo di decifrare quella sequenza, diventerai efficace nel passare indenne, attraverso a qualsiasi conflitto.
Ho assistito troppe volte a dove può portare la rabbia.
Ho osservato spesso come l’ego e le sue paure ne siano uno straordinario amplificatore. Ma ho imparato anche che se sai incanalarla nel modo giusto, può essere un’energia dal grande potere trasformativo.
Se il genere umano fosse un grande areo in viaggio per l’evoluzione, fare lo sforzo di guardare il mondo anche dagli oblò degli altri, potrebbe creare un pianeta migliore per quando ci ritroveremo ad atterrare.
Non giudicare non significa alzare bandiera bianca e togliersi dal conflitto.
Al contrario, vuol dire guidare gli altri, al volante della compassione, anche sulle strade, emotivamente, più difficili e gibbose.
Siamo Tutti Un Insieme Di Storie
La mia esperienza mi dice che più ti immergi nella storia di qualcuno e più ti si fa chiara la situazione.
Più comprendi e maggiore sarà la tua efficacia nel comunicare. Più si sente parlare delle storie degli individui, più si capisce.
Tutti hanno una storia, anche tu e io.
Non importa quanto dolore, a causa di essa, procuriamo agli altri, non importa l’aggressività che mostriamo, non contano i nostri errori, alla fine non ci sono “mostri”, ma solo storie.
Certo, l’impatto terribile di certi comportamenti, resta e non è nostro compito, assolverlo, perdonarlo o cancellarlo con un colpo di spugna.
Il nostro compito è spiegarcelo, per capirlo. E capirlo per diventare un essere umano in grado di gestire i conflitti, la rabbia e le emozioni negative.
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Gestire La Rabbia: Fai Un Passo Verso Il Conflitto
Ho sempre avuto la tendenza a fare un passo “verso” il conflitto, non un passo “via” dal conflitto.
Ne ho imparato lezioni semplici, ma che sanno andare in profondità.
La rabbia è un emozione naturale, che ci sale nell’anima e mette come capocordata il nostro ego.
Non siamo ne sbagliati, ne cattivi nel farne esperienza. Ma incontreremo problemi se non reagiamo ad essa nel modo adeguato.
C’è una legge a cui anche la rabbia deve sottostare: può essere travolgente come un tornado caraibico, può portare a conflitti spaventosi, ma alla fine passa.
Se diventi efficace nel gestire la tua rabbia, diventerai un maestro nel gestire anche quella degli altri.
Conoscenza, Consapevolezza E Pratica Per Gestire La Rabbia
Cosa ne pensi di quello che ti ho detto fin qui?
Hai fatto lo sforzo mentale di adattarlo a quello che pensi tu?
Non sono domande a caso, perché il modo in cui reagisci alle informazioni che ti arrivano dall’esterno racconta del punto in cui ti trovi sul tuo percorso di crescita.
Più sei aperto a ricevere il “nuovo”, più sei vicino al punto in cui gestirai bene la rabbia e i conflitti.
Al contrario, più, il tuo ego, si affannerà a ributtare tutto dentro al calderone del “già conosciuto”, più sarai esposto al virus della rabbia.
Affrontare i conflitti significa armarsi di conoscenza, consapevolezza e pratica.
Più ti conosci e più affili la sensazione di essere in grado di gestire le situazioni più spinose e più sarai sicuro di attraversare indenne le tempeste emotive senza farti cogliere dai fulmini della rabbia.
Gli Anticorpi Di Cui Dotarsi
Ecco gli anticorpi della rabbia che devi fare tuoi:
- autocoscienza
- convinzione di poter gestire ogni tipo di conflitto
- una metodologia pratica da mettere in atto
L’intelligenza, che si nutre di informazioni, si eleva a saggezza quando è in grado di metterle in pratica.
Troppo semplice apprendere che il nostro ego è al centro della stragrande maggioranza degli episodi di rabbia e stopparsi lì.
Il vero sforzo da compiere è comprendere la miccia che da fuoco alla tua rabbia e sapere come mettere da parte il tuo ego, in quel momento, per non rimanere bruciato.
Se rimani incollato all’esigenza di vedere gli altri, comportarsi secondo i tuoi canoni, avrai sempre difficoltà a risolvere positivamente i conflitti.
Una volta che comprendi che le braci ardenti della rabbia sottostanno alla leggi del cambiamento, ci camminerai sopra indenne senza bruciarti i piedi.
Tutte le esperienze emotive hanno un inizio, un punto di mezzo e una fine.
Semplicemente … cambiano. Se comprendi a fondo la natura temporanea della rabbia, imparerai a non prendere decisioni importanti all’inizio o nel mezzo del suo percorso.
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Conclusioni
Io e te, proveremo ancora rabbia nella vita. Questo è certo.
Io e te, incontreremo tante persone arrabbiate lungo l’esistenza. Sarà inevitabile.
Ma sappi che tu sei l’unica persona con cui vivrai sempre e sei l’unica persona su cui puoi avere il controllo all’interno di un’interazione.
Più conosci la tua storia, più smascheri il tuo bisogno di “attaccamento”.
Più scopri la natura temporanea delle emozioni, più sarai in connessione con quella forza creativa che esprimerà ciò che la natura divina ha pensato per te.
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